Questo forse è il suo peggior crimine. Non esageriamo. È tra quelli più gravi. Altri hanno un valore (economico e non solo) più alto. A livello di mansarde. In ogni caso da lettori di Sigmund Freud non possiamo consentire a uno individuo come Francesco Gianfranco Piccirillo di far rivoltare nella tomba il padre della psicanalisi. L’esponente di spicco di una famigerata squadra allenata da un “noto” mister ed ex braccio destro del “boss” Angelo Brancaccio, in preda a quella che Freud definirebbe una preoccupante sindrome dissociativa della personalità ha pubblicato sulla sua bacheca Facebook (orami esiste solo virtualmente) un post critico nei confronti del sindaco Andrea Villano e company. Per carità, siamo stati i primi a bacchettare l’esercito del selfie. Ma noi possiamo permettercelo. Piccirillo può fare tutto nella vita. Ad esempio giocare a calcio per sdebitarsi nei confronti dell’allenatore che lo ha fatto crescere, campare e protetto.

Non può però concedersi il lusso di salire sul piedistallo dei legalitari. Meno che mai nei confronti di Villano. L’operazione, riuscita ai danni di Brancaccio (altro suo benefattore), grazie alle delazioni di parte a investigatori di parte, non potrà mai andare in porto contro l’attuale primo cittadino ortese. Ci spiace per lei, signor Piccirillo ma noi non diventiamo “buoni” neanche a Natale. E soprattutto abbiamo la memoria lunga. Non siamo dissociati psicologicamente. Citiamo Freud perché lo leggiamo non perché copiamo le citazioni sul web. Siamo arrivati al mondo virtuale. A Fb. E al commento social dell’ex fedelissimo del “padrino” Brancaccio. “Le masse – ha copiato Piccirillo – non hanno mai conosciuto la sete della verità. Hanno bisogno di illusioni e a queste non possono rinunciare. L’irreale ha costantemente in esse la precedenza sul reale, soggiacciono all’influsso di ciò che non è vero quasi altrettanto che a quello di ciò che è vero. Hanno l’evidente tendenza a non fare alcuna distinzione tra i due”. (Sigmund Freud, Psicologia delle masse e analisi dell’Io, 1921) #SelfieAlViminale”.

Veda, signor Piccirillo, lei dovrebbe avere il buongusto almeno di tacere. Dovrebbe zittirsi a vita. Come si permette di pontificare proprio lei che in passato è stato un assiduo frequentatore di campi di calcio e di mansarde dove ha fatto richiamare all’ordine anche “poveri” imprenditori? Come fa a non ricordare le mangiate con l’ex sindaco Brancaccio. Com’è possibile che abbia dimenticato che l’attuale primo cittadino Villano, che lei attacca virtualmente, è stato suo socio? Ha rimosso gli affari di famiglia? Non le dicono niente società come F.A.G.G. e Gianvin? Eppure lei e Villano, con le vostre rispettive consorti, ne avete fatto parte. In una di queste figura anche suo padre, persona perbene sia chiaro. Dia una sbirciatina alle visure camerali in basso. Si rinfrescherà la memoria. E legga Sigmund Freud, Psicopatologia della vita quotidiana, 1901. Magari la mattina quando si guarderà allo specchio si riconoscerà. Non vedrà riflessa un’altra persona.

Consigliere Vincenzo Gaudino dia un’occhiata anche lei alle visure. Siamo certi che la prossima volta non metterà “mi piace” al post. Lei è un uomo onesto e integro.

Mario De Michele

 

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