Un quadro assai preoccupante quello che emerge dai dati dell’Agenas, l’agenzia per i servizi sanitari regionali, aggiornato al 17 novembre. Sempre più pazienti Covid nelle terapie intensive. Molto al di là della soglia, ritenuta già di per se critica, del 30%. Al momento siamo al 42 per cento, ed è un dato che interessa, chi più chi meno, ben 17 regioni su 21 (considerando le due province autonome di Trento e Bolzano). Vale a dire quasi il doppio delle region irispetto ad una settimana fa circa. Per quel che riguarda i posti nei reparti di medicina: il 51% è appannaggio dei pazienti covid, con ben 10 punti al di sopra della soglia ritenuta massima: un dato che per il momento riguarda 15 regioni.
L’Agenas ha elaborato i dati della Protezione Civile e del Ministero della Salute. Riepilogando: terapie intensive, la soglia del 30%, individuata dal decreto del Ministro della Salute lo scorso 30 aprile 2020, risulta al momento superata da: Abruzzo (37%), Basilicata (33%), Calabria (34%), Campania (34%), Emilia Romagna (35%), Lazio (32%), Liguria (53%), Lombardia (64%), Marche (45%), P.A. Bolzano (57%), P.A. Trento (39%), Piemonte (61%), Puglia (41%), Sardegna (37%), Toscana (47%), Umbria (55%), Valle d’Aosta (46%). Sicilia è sul valore limite del 30%. Per quel che invece concerne i ricoveri nei reparti di malattie infettive, pneumologia e medicina interna, la soglia dei posti letto occupati da pazienti Covid, pari al 40%, risulta superata da: Abruzzo (47%), Calabria (43%), Campania (47%), Emilia Romagna (47%), Lazio (49%), Liguria (74%), Lombardia (53%), Marche (52%), P.A. Bolzano (95%), P.A. Trento (65%), Piemonte (92%), Puglia (51%), Toscana (41%), Umbria (50%), Valle d’Aosta (73%), quest’ultima comununque in netto calo rispetto all’85% dello scorso 10 novembre.