“Io penso che atterrerà alle Camere la prossima settimana”. Così la ministra per le Riforme istituzionali, Elisabetta Casellati, intervistata da Rainews 24 e rispondendo alla domanda su quando il disegno di legge che introduce il premierato, comincerà l’iter in Parlamento. “Sto lavorando sulla legge elettorale, certamente non si possono ipotizzare salti mortali per raggiungere il 55% (cioè il premio di maggioranza previsto nel disegno di legge sul premierato, ndr). Quindi sto lavorando su una legge che deve coniugare i principi della governabilità e della rappresentanza, ma è ancora presto. La porrò al confronto, così come ho fatto con la riforma”, ha aggiunto Casellati. Si convochi con urgenza la Capogruppo della Camera per capire perché la riforma del premierato si esamina al Senato e non a Montecitorio: lo chiedono in Aula a Montecitorio Simona Bonafè del PD, Marco Grimaldi di Avs e Alfonso Colucci di M5S. “La giornata di oggi conferma quello che denunciamo da tempo: al Senato si svolgerà il baratto, nella maggioranza, tra Premierato e Autonomia. La notizia che la riforma costituzionale annunciata dal governo partirà dal Senato, se confermata, ci dice che i nostri timori erano fondati e che Palazzo Madama sarà il luogo dove FdI e Lega si controlleranno a vicenda”. Così Francesco Boccia, presidente dei senatori del Pd, commenta la notizia che l’iter del ddl costituzionale attualmente alla firma del Presidente della Repubblica partirà dal Senato. Il Pd, annuncia Boccia, si opporrà in ogni modo. “Anche La commissione bicamerale rinuncia ad ogni approfondimento e, prima ancora di ascoltare l’ex governatore della Banca d’Italia Visco, il prof. Cassese e i molti autorevoli esperti che hanno messo in evidenza i rischi e i danni che potrebbero derivare dal ddl Calderoli, ha chiuso in fretta e furia i suoi lavori. La ragione è purtroppo evidente ed è quella di assecondare l’accelerazione che si sta consumando in Commissione affari costituzionali, dove negli ultimi giorni anche FdI sembra essersi convertita alle ragioni dell’autonomia e piegata alle pressioni della Lega. Il cd premierato all’italiana inizia a fare danni, prima ancora di essere discusso”. Lo afferma in una nota il senatore Andrea Giorgis, capogruppo Pd in Commissione affari costituzionali.

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