Parla di “due fatti politici di grandissimo interesse” il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca: “il primo riguarda la modifica nel riparto del fondo sanitario nazionale e poi una evoluzione sul tema della autonomia delle regioni su cui si sta discutendo da qualche settimana”. “Due fatti – aggiunge nel corso del suo consueto intervento del venerdì su Facebook – estremamente positivi che hanno registrato l’affermazione della proposta dalla Regione Campania, siamo molto soddisfatti”. “Sull’autonomia differenziata si è affermata la linea proposta dalla Regione Campania. Prima di discutere di autonomia differenziata bisogna definire i Lep, cioè i livelli essenziali delle prestazioni. Bisogna quindi definire per ogni regione d’Italia le prestazioni essenziali che vanno erogate in maniera uguale per tutti i cittadini italiani. Una volta che abbiamo definito i Lep è possibile andare oltre la spesa storica, quindi adeguare le risorse alle esigenze di equità che si pongono per tutti i cittadini” ha precisato De Luca. “E’ stata accettata anche la raccomandazione della Campania per quanto riguarda sanità e scuola: non frantumare il sistema scolastico e non determinare contratti regionali per il personale medico perché questo avrebbe innescato un flusso di migrazione da Sud a Nord”, ha aggiunto. “Al ministro Calderoli – ha proseguito – proponiamo formalmente un documento che chiamiamo burocrazia zero: vale a dire sburocratizzare alcune materie che possono essere trasferite alle Regioni da subito. Ci sono decisioni che possono essere prese a Costituzione invariata nel campo degli impianti energetici, ad esempio, i pareri possono essere riservati esclusivamente alle Regioni”. De Luca cita anche altri ‘settori’ come quello dei pareri ambientali, i piani paesaggistici, la trasformazione urbanistica, la portualità come gli insediamenti produttive e le zes”. Grazie alla modifica del riparto del fondo nazionale sanitario la Campania recupererà quasi 200 milioni di euro all’anno, lo ha sottolineato il governatore. Quello del riparto, ricorda, “è una battaglia che stiamo facendo anni, da oltre un decennio. “Il riparto del fondo sanitario penalizzava la Campania a cui venivano sottratti oltre 200 milioni di euro ogni anno – spiega – C’era una vecchia legge che prevede che nel riparto si dovesse tenere conto di tre criteri: l’età anagrafica della popolazione regionale, l’aspettativa di vita e la deprivazione sociale. Per oltre un decennio nel riparto è stato adottato solo il criterio dell’età anagrafica e siccome la Campania è quella con la popolazione più giovane di Italia è stata penalizzata”. “Gli altri due criteri sono stati ignorati al punto che che due anni fa abbiamo dovuto fare ricorso al tar per mettere in mora il governo che non applicava correttamente i criteri del riparto- ha aggiunto – Per la prima volta dopo battaglie durissime è stato acquisito il fatto che il riparto deve tenere conto d tutti e tre i criteri”. Per De Luca si tratta di un passo in avanti straordinario anche se non siamo ancora alla media nazionale siamo ancora al di sotto di 20-30 euro pro capite”.

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