Dalle ultime farneticanti uscite social, ormai esiste solo virtualmente, il sindaco Dell’Aversana assomiglia sempre più al “Peppino” di Antonello Venditti. Un uomo solo e senza scopo, abbandonato dalla sua maggioranza, con il telefonino sempre in mano e pronto per postare sciocchezze. Un tempo si dedicava a liriche d’accatto. Ed era molto meglio di ora che si concentra sull’attività amministrativa con comunicati stampa risibili sui mirabolanti obiettivi raggiunti (nella sua testa) dalla squadra di governo. La realtà è, ahilui, sotto gli occhi di tutti. E descrive un totale fallimento su tutti i fronti. Lui è il principale responsabile. Non solo perché è il sindaco ma anche perché invece di rimboccarsi le maniche si è affidato al mantra dei debiti. Un piagnisteo continuo, durato 5 anni, per la mancanza di risorse finanziarie e di personale. Travolto dalla furia social ha dimenticato, il buon Peppino, che chi guida il Comune si assume oneri e onori. I governanti hanno il dovere di risolvere i problemi. Non basta elencarli. E lui ha avuto un quinquennio per farlo. Cosa ha ottenuto? Nulla. Solo chiacchiere e distintivo. Ha nascosto la testa nella sabbia di Baia Azzurra e ha proseguito imperterrito a piangere miseria. Che palle. I suoi post sembrano necrologi. Al punto che qualcuno dopo la lettura non lesina gesti apotropaici. L’ultimo patetico commento ha riguardato Campania Notizie. Il buon Peppino non ha gradito l’articolo sull’affidamento all’Advanced Systems srl del supporto alla riscossione dei tributi.

Giuseppe Dell’Aversana

Il sindaco ha dispensato stupidaggini del tipo “accuse calunniose” o “manganello mediatico” per attaccare noi e difendere il suo figlioccio Gennaro Capasso. A differenza di quando nel mirino sono finiti altri suoi alleati, il primo cittadino si è subito prodigato per esprimere “piena solidarietà” al consigliere della “fu” maggioranza perché Campania Notizie ha avuto “l’ardire” di menzionare la moglie, Marika Della Rocca, che figura tra i dipendenti dell’Advanced Systems srl. Sacrilegio. Eppure ci eravamo guardati bene dal fare la solita demagogia. Abbiamo rimarcato come non ci fosse nulla di male sottolineando al contempo che sotto il profilo etico-politico fosse una nota stonata. Del resto è quello che pensa la stragrande maggioranza dei cittadini di Sant’Arpino. Solo Dell’Aversana è balzato dal divano perché ormai è completamente disconnesso dal sentimento popolare. Ed è inutile che si affanni a dire che non si è candidato per scelta personale e familiare. Non è sceso in campo perché avrebbe perso sonoramente e perché nemmeno alcuni dei “suoi” consiglieri lo avrebbero appoggiato. Per una volta affermi la verità. Torniamo all’articolo “incriminato”. Il nocciolo non è la moglie di Capasso. Parentesi. Anche lui si è risentito ma non ne parliamo perché conta come due di coppe a Briscola. Per il supporto alla gestione delle entrate l’ente locale ha stipulato nel 2017 una convenzione triennale con la Advanced Systems tramite affidamento diretto in quanto si trattava di un incarico sotto soglia (inferiore a 40mila euro). Fin qui tutto in regola. L’inghippo è sorto nel 2019. Il Comune infatti ha conferito un altro affidamento diretto alla ditta. In questo caso, come prevede l’articolo 36 del Codice degli appalti, il servizio doveva essere assegnato ad un’altra società in base al principio della rotazione, oppure si doveva procedere ad una gara d’appalto. Quindi? Semplice: l’iter adottato è illegittimo. Tutto dimostrabile carte alla mano (link e foto in basso). Cosa c’è di calunnioso? Nulla. Per aver scritto la verità ci siamo beccati anche un bel “Vergognati” da Ernesto Di Mattia. Di Mattia chi? Ah, lo zio di Ernesto Di Serio.       

Mario De Michele

PRIMA DETERMINA DI AFFIDAMENTO

SECONDA DETERMINA DI AFFIDAMENTO

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