
Una deflagrazione sorda e potente, che li ha scaraventati in aria per decine di metri non lasciando loro alcuno scampo. Sono morti così, nell’area industriale di Marcianise, in provincia di Caserta, il titolare della Ecopartenope, un’azienda che si occupa del trattamento dei rifiuti, il rappresentante per la sicurezza dei lavoratori della ditta e un operaio. Le vittime si chiamavano Pasquale Di Vita (il titolare), Ciro Minopoli e Antonio Diodato. Sulla vicenda dell’esplosione nell’azienda di rifiuti speciali di Marcianise nel Casertano indagano gli agenti della Polizia di Stato coordinati la Procura di Santa Maria Capua Vetere, che ha aperto un fascicolo. Secondo le prime ricostruzioni i due operai e l’amministratore unico stavano lavorando in prossimità di un silos, che conteneva degli oli esausti. A provocare l’esplosione sarebbe stata una scintilla partita durante una saldatura, entrata in contatto con i gas prodotti dagli oli.
Nell’area dell’azienda era in corso un intervento su una sonda che misura il livello del serbatioio. Durante l’esplosione parti del serbatoio e della tettoia di copertura del silos si sono staccate e sono state scaraventate via. L’esplosione è stata sentita fino al centro abitato di Marcianise, come hanno raccontato alcuni cittadini, che hanno avvertito un forte boato. Due dei tre lavoratori sono stati sbalzati lotano, facendo un volo di diversi metri e sono finiti su un tetto, mentre un cadavere è stato ritrovato a poca distanza dal silos. I corpi delle tre vittime sono stati recuperati e portati via, terminate le verifiche sul posto. Presenti sul posto gli agenti della Polizia di Stato, vigili del fuoco, che hanno messo in sicurezza l’area e il personale dell’Asl di Caserta.
È l’ennesimo incidente in un 2025 che, stando ai dati dell’Inail relativi ai primi sei mesi dell’anno, conta quasi 3 morti di lavoro al giorno: da gennaio a giugno sono state presentate 495 denunce, contro le 462 dello stesso periodo del 2024.












