Il monologo di Antonio Scurati sul 25 aprile sarebbe stato censurato: a denunciare l’accaduto è la conduttrice del programma che avrebbe dovuto ospitarlo che parla di cancellazione dell’intervento senza una vera motivazione. Un post che fa nascere un caso. Serena Bortone, conduttrice di Che sarà, racconta su Instagram: “Come avrete letto nel comunicato stampa, nella puntata di questa sera di Che sarà era previsto un monologo di Antonio Scurati sul 25 aprile. Ho appreso ieri sera, con sgomento, e per puro caso, che il contratto di Scurati era stato annullato. Non sono riuscita ad ottenere spiegazioni plausibili. Ma devo prima di tutto a Scurati, con cui ovviamente ho appena parlato al telefono, e a voi telespettatori la spiegazione del perché stasera non vedranno lo scrittore in onda sul mio programma su Raitre. Il problema è che questa spiegazione non sono riuscita a ottenerla nemmeno io”, ha scritto la giornalista. “Apprendiamo stamattina che dalla puntata di stasera di Che sarà è stato cancellato il previsto monologo di Antonio Scurati sul 25 aprile. Tutto questo per un intervento diretto della Dirigenza Rai a poche ore dalla trasmissione, senza nessuna comunicazione all’autrice e conduttrice del programma. Questo è un caso gravissimo di censura nei confronti di Scurati – scrive in una nota il senatore Francesco Verducci, membro della commissione di vigilanza Rai -. È un caso gravissimo di violazione dell’autonomia editoriale di un programma, oltre a un’inquietante intimidazione di fatto nei confronti dell’autrice e conduttrice Serena Bortone, degli autori del programma, e per estensione di tutti gli autori Rai. La presidente Rai intervenga per chiarire questa vicenda. Siamo in presenza di un atto di censura e prevaricazione gravissimo, che non può essere accettato”. Scurati è professore di letterature comparate all’Università IULM. Nel 2018 ha scritto M. Il figlio del secolo, primo romanzo di una tetralogia dedicata a Benito Mussolini e al fascismo. Il libro ha vinto il premio Strega nel 2019 e presto diventerà una serie televisiva per Sky. Su Venerdì di Repubblica di ieri, venerdì 19 aprile, è uscito l’articolo dal titolo “Il fantasma del fascismo minaccia la democrazia”, dove lo scrittore spiega che cosa l’ha spinto a scrivere una serie di romanzi su Mussolini e perché la destra al potere non ha fatto i conti con l’eredità del Duce. Nell’articolo, che ricorda anche il centesimo anniversario dell’assassinio di Giacomo Matteotti, tra i temi del suo intervento in programma questa sera, Scurati scrive che “dopo aver ostinatamente evitato l’argomento in campagna elettorale, il presidente del Consiglio, quando costretta ad affrontarlo dagli anniversari storici, si è pervicacemente attenuta alla linea ideologica della sua cultura politica neofascista di provenienza”, per poi continuare dicendo che “l’esito di questo abuso politico della storia ricorda ciò che Freud definiva denegazione, ossia quel procedimento usato durante la terapia psicoanalitica dal soggetto nevrotico per impedirsi di riconoscere un desiderio che invece prima ha affermato: il giovanile desiderio di fascismo, poi rimosso, ritorna nella riscrittura faziosa della storia nazionale ma camuffato e parziale, senza mai essere riconosciuto apertamente”. La presunta censura di Scurati ha scatenato le proteste del Pd. “Abbiamo il diritto di sapere perché è stato cancellato il monologo di Scurati sul 25 aprile. Monologo che sarebbe dovuto andare in onda stasera nel programma di Serena Bortone su Rai3. La stessa giornalista non sa perché. Qualcuno spieghi, altrimenti è chiaro che è censura”, ha scritto la senatrice Simona Malpezzi su X. Sandro Ruotolo ha invece parlato di censura di Telemeloni: “Questa volta l’ha fatta veramente grossa. A cinque giorni dalla festa di Liberazione è una decisione che non possiamo accettare – dichiara Sandro Ruotolo, responsabile Informazione nella segreteria Pd -. Chiediamo a tutte le antifasciste e antifascisti di far sentire la loro (nostra) voce. Chiediamo ai vertici aziendali di fornire immediatamente il perché di questa che appare essere una censura insopportabile”. Anche i Cinque Stelle si lamentano: ”La Rai dovrà rispondere alla nostra interrogazione in commissione di vigilanza. C’entra qualcosa il fatto che l’autore avrebbe dovuto interpretare un monologo sul 25 aprile? Davvero temi come la cultura e l’antifascismo fanno così paura alla Rai meloniana? L’azienda sarebbe ancora in tempo per tornare sui suoi passi e rivedere questa decisione assurda, che puzza di censura lontano un miglio”, commentano l’esponente M5S in commissione di vigilanza Rai Dolores Bevilacqua e il capogruppo M5S in commissione cultura al Senato Luca Pirondini.