È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago che trovare un esponente del Pd in contrasto con Elly Schlein. A contrapporsi alla segretaria dem, come già avvenuto alle primarie, è Paola De Micheli. L’ex ministro ha rotto la tregua in maniera plateale: ha votato contro l’emendamento del segretario di +Europa Riccardo Magi sulla maternità surrogata solidale in dissenso con l’indicazione del capogruppo del Pd alla Camera Chiara Braga che ha dato indicazione di non partecipare alla votazione. Ai microfoni di Italia Notizie De Micheli asfalta Schlein su tutti i fronti. Le uniche concessioni arrivano sulla posizione sulla guerra Russia-Ucraina e sul salario minimo (“condivido in toto”). Su tutto il resto l’ex vicesegretario democrat tratteggia con chiarezza i contorni di un partito fermo, sia all’interno che all’esterno. “Sulla riorganizzazione del partito – osserva De Micheli – non si è fatto nulla. È indispensabile celebrare i congressi in tutti i circoli per valorizzare i territori e favorire il radicamento del Pd a livello locale”. Più in generale l’ex ministro propone “un’ampia discussione questioni fondamentali come lavoro, scuola e sanità”. Per De Micheli la madre di tutte le battaglie è il confronto nel partito che “in vista delle europee del 2024 deve essere motivato ed entusiasta per una sfida politica cruciale”. Un tam-tam quello sul rilancio del Pd per rimarcare la necessità inderogabile “di coinvolgere molto di più circoli e singoli iscritti vecchi e nuovi”. Nemmeno la convention dei seguaci di Stefano Bonaccini ha convinto l’ex ministro: “È stato un tentativo di riannodare i fili e chiudere un accordo con la segreteria ma in verità i contenuti non sono per nulla chiari”. Il malcontento di Paola De Micheli si interseca con il repentino lo spostamento del Pd a sinistra. Finora Elly Schlein non è riuscita a fare sintesi tra le varie anime del partito. I mal di pancia delle componenti riformiste e moderate covano sotto la cenere. Già ci sono stati i primi segnali di fumo con l’addio di alcuni esponenti di spicco per le posizioni oltranziste della segretaria. De Micheli non ha intenzione di abbandonare il partito. Si batterà per cambiarlo. Dopo le primarie una nuova sfida lanciata a Schlein.
Mario De Michele
LA VIDEO INTERVISTA A PAOLA DE MICHELI