Avellino soccombe nei titoli di coda, ma esce tra gli applausi per le novita’ che e’ riuscita a far vedere. Il ritorno di Cesare Pancotto alla guida tecnica e la firma in settimana di una stella di prima grandezza del calibro di Jaka Lakovic risolleva il morale di un ambiente depresso per la penultima posizione in classifica e per le cocenti sconfitte con dirette concorrenti come Pesaro e Montegranaro.
Avellino, sotto l’attenta regia di Lakovic, comincia bene in difesa e conduce fino a meta’ del primo periodo. Mike Green centra sulla sirena il colpo della domenica chiudendo per Varese la prima frazione con sette lunghezze di vantaggio. Con Lakovic e Johnson in panca per Avellino ritornano i problemi. I lombardi dilagano nei primi tre minuti del secondo quarto con Polonara, Durston e Green e in un niente doppiano gli avversari (13-26). Gli irpini mettono un 10 a 0 e ritornano in quota (23-26). Si va al riposo lungo con Avellino che chiude in vantaggio anche se di un solo punto. Ripresa combattutissima. Alla fisicita’ di Ivanov e alla precisione di Taquan Dean Varese contrappone l’intensita’ di Mike Green e l’onnipresenza di Ere. Ne vien fuori uno scontro fisico durissimo che sembra dar ragione ai biancorossi (50-56). Una tripla di Dean a meta’ periodo trasforma il palazzo in una bolgia infernale. Varese sbanda e Lakovic opera il miracolo con una grande tripla; a 1,43 Avellino rialza la testa (73-72). A 36” perfetta parita’(74-74). Gli ultimi dieci secondi sono per Avellino: Dean si fa stoppare da Dunston e si va all’overtime. Lotta senza quartiere fino alle battute finali. Chiude Mike Green con un dardo e Varese la spunta anche se di un solo punto.