In uno stadio semideserto (914 spettatori) l’Atalanta batte 2-0 (doppio Boakye) l’Avellino e si qualifica agli ottavi di Coppa Italia: il 14 gennaio sfiderà la Fiorentina. Dopo gli incidenti seguiti alla sfida con la Roma, la spinta della curva bergamasca è forzatamente ridotta: la maggioranza degli ultras, senza tessera del tifoso (era obbligatoria per assistere al match), preferisce trasferirsi a Zingonia per tifare la Primavera impegnata contro il Milan. I pochissimi presenti intonano qualche coro contro giornalisti, forze dell’ordine e ministro Alfano, invocando anche la revoca del divieto di trasferta imposto dal Viminale. Il settore ospiti è chiuso per volere del prefetto, ma alcuni tifosi avellinesi “locali” (e tesserati) spuntano in tribuna. In campo le riserve atalantine mettono subito alle corde l’Avellino e al 13′ sbloccano il risultato. Passaggio da destra di Scaloni, Boakye controlla e mette nell’angolino. L’attaccante si ripete al 18′ con un bel piatto al volo su assist di Bianchi: 2-0 e match virtualmente chiuso. In avvio di ripresa Pozzebon prova a riaprirlo di testa, ma Avramov è attento. L’Atalanta non corre ulteriori rischi: gestisce il possesso di palla e conduce in porto il risultato. Inutile l’assalto finale degli irpini, che perdono ma non sfigurano. I bergamaschi si godono il successo: almeno in Coppa i gol sono arrivati. Ora bisognerà aggiustare la mira anche in campionato. La brutta notizia è che domenica, contro il Cesena, Boakye (squalificato) non ci sarà.