Cercava la partita perfetta, per trasformare in storica una stagione gia’ fantastica, ma il suo sogno europeo si e’ subito infranto contro il Bayern Monaco. La Juventus perde 2-0 l’andata dei quarti di finale di Champions League, un risultato che poteva essere ben piu’ rotondo a favore dei tedeschi, sebbene i gol siano arrivati essenzialmente per due inconsueti errori di Buffon. Tra una settimana, a Torino, ci vorra’ un miracolo per ribaltare il risultato e proseguire il cammino in Europa.
All’Allianz Arena i bianconeri perdono in un colpo solo l’imbattibilita’ internazionale, che andava avanti ormai da 18 gare, e la brillantezza del gioco che l’ha portata a guidare il campionato con 9 punti di vantaggio quando mancano appena otto partite alla fine. Merito del Bayern, che ha dimostrato di essere superiore ai bianconeri in ogni reparto, e a qualche incertezza di troppo della difesa, che fino a questa sera era stata la migliore del torneo. E che ha perso contro il migliore attacco la sfida agli antipodi di questa sera. Sulla carta doveva essere una partita alla pari tra due corazzate, entrambe a un passo dallo scudetto nei rispettivi campionati, entrambe decise a giocarsi le proprie carte fino in fondo. I tedeschi, a caccia della terza finale in quattro stagioni, come gli italiani, partiti in sordina e arrivati sino a quella che in molti definiscono una finale anticipata con un obiettivo molto preciso: vedere ”cosa manca, se manca” per essere al top, come ha sentenziato Conte alla vigilia. Ma ”senza essere vittima sacrificale”. Le intenzioni c’erano tutte: in campo dal primo minuto due punte, Matri e Quagliarella, i ‘matador’ dell’Inter sabato in campionato, con Vucinic in panchina dopo i postumi dell’influenza smaltita soltanto ieri. Sulle fasce Lichtsteiner e Peluso, tenuti a riposo contro i nerazzurri, con Pirlo direttore d’orchestra protetto da Marchisio e Vidal nell’ormai collaudato 3-5-2. Davanti a Buffon Barzagli, Bonucci e Chiellini, a prendersi cura dell’unica punta avversaria, il croato Mandzukic, e a badare agli inserimenti da dietro di Thomas Muller e Ribery. Qualcosa, pero’, va storto nei piani della Juve, subito sotto grazie alla rete di Alaba a una manciata di secondi dal fischio d’inizio. Il difensore austriaco gela un Buffon incerto, che in Europa perde l’imbattibilita’ dopo 490′, piu’ della temperatura polare di Monaco e costringe i bianconeri ad una partita subito in salita. I giocatori di Conte sembrano non scomporsi e si mettono a far girare la palla, rendendosi pericolosi con una punizione di Pirlo di poco alta (11′) e con un sinistro dalla distanza di Vidal (13′) che non c’entra lo specchio della porta. La sfortuna, per i bianconeri, questa sera ci vede bene, perche’ al 14′ costringe il Bayern a fare a meno dell’infortunato Kroos. Al suo posto entra Robben e cambia la partita. La Juve sparisce dal campo, o quasi, e salgono in cattedra i vicecampioni d’Europa, che sfiorano il raddoppio in diverse occasioni. Clamoroso l’errore dell’olandese, al 18′: il suo tiro a colpo sicuro viene parato d’istinto da Buffon. I campioni d’Italia soffrono sulle fasce, il settore dove fino a questa sera Conte aveva costruito le sue fortune. Peluso, a sinistra, non la vede quasi mai e da quella parte Marchisio finisce schiacciato tra Lahm e Robben, di nuovo vicino al gol al 32′ su assist di Thomas Muller, che salta Peluso come un birillo. I bianconeri escono alla distanza e al 45′ Matri di testa, su calcio d’angolo di Pirlo, alza di poco sulla traversa di un Neuer, fino a quel momento semplice spettatore. Ma e’ solo una fiammata, perche’ nel secondo tempo lo spartito della gara non cambia. La Juve s’impegna, ma questa sera ha di fronte un avversario troppo forte. Cala il ritmo, ma al 63′ arriva i raddoppio di Muller, complice ancora una volt Buffon, che non trattiene il tiro dalla distanza di Luiz Gustavo, e del sospetto fuorigioco di Mandzukic, che serve l’assist a Muller per il piu’ facile dei gol. Conte prova a correre ai ripari e in un colpo solo getta nella mischia Vucinic e Giovinco al posto degli spenti Matri e Quagliarella e, subito dopo, Pogba per un Peluso al di sotto delle ultime prestazioni. Contromosse tardive, perche’ gli unici squilli arrivano da Vidal, con un doppio tiro al 69′. Troppo poco per rimettere in carreggiata una partita iniziata male e finita peggio.