Quella del 10 maggio contro la Lazio dovrebbe essere l’ultima partita a San Siro di Javier Zanetti con la maglia dell’Inter e la Curva Nord rischia di non partecipare alla serata. Da “Napoli m… Napoli colera” a “Noi non siamo napoletani”, i cori scanditi più volte dagli ultrà nerazzurri nel primo e nel secondo tempo della partita contro la squadra di Rafa Benitez finiranno molto probabilmente sul tavolo del giudice sportivo. Gli ultrà rivendicano “libertà di sfottere” e augurano “morte agli ipocriti”, ma è altrettanto probabile che la discriminazione territoriale costi la chiusura del settore per un turno (quest’anno è già successo contro Fiorentina il 26 settembre), che diventano due considerando la pena sospesa con la condizionale dopo i cori razzisti nel derby di dicembre. Quella sera gli ultrà interisti, in solidarietà con i ‘colleghi’ della Curva Sud milanista a cui le forze dell’ordine avevano bloccato gli striscioni, decisero di non esporre la propria coreografia, riproposta prima della sfida con il Napoli. Corredato da fumogeni, luci e centinaia di stendardi, la Curva Nord ha srotolato un lenzuolo che ha coperto l’intero primo anello verde, con disegnato un libro antico aperto con una citazione tratta da ‘Fedeli alla tribù’, dello scrittore inglese John King. “A nessuna industria televisiva sembra che interessi dei tifosi, ma senza l’urlo e il movimento del pubblico il calcio sarebbe uno zero. Il calcio è una storia di passione. Sarà sempre così. Senza la passione – recitava il testo scritto dall’autore di una trilogia sul tifo anglosassone – il calcio è morto: solo 22 uomini che corrono su un prato e danno calci a una palla: proprio una gran cagata. E’ la tifoseria che fa diventare il calcio una cosa importante”. Più dirette sono state le contestazioni rivolte alle istituzioni calcistiche. “Abete napoletano”, hanno scritto ancora su un altro lenzuolo gli ultrà nerazzurri, che hanno mostrato anche uno striscione di contestazione contro la Federcalcio e la Lega di serie A che a fine marzo con una dura presa di posizione contro le “intimidazioni degli ultrà” verso le società di calcio. “Voi i mandanti, voi gli esecutori, voi gli unici responsabili – hanno scritto gli ultrà interisti -. Figc e Lega, non basta un comunicato per salvare il calcio che avete assassinato”.