S’impantana nel diluvio di Bologna la risposta del Napoli a Juve e Roma. Dopo aver rimontato lo svantaggio e quando ormai la vittoria era in cassaforte, con avversari demoralizzati e in dieci, Rafa Benitez sbatte contro la miglior partita di Rolando Bianchi che scarica in porta insieme al pareggio al 90′ tutta la rabbia di una stagione che fin qui non era mai davvero cominciata.

Ma la gara del Dall’Ara si ricorderà anche perché rovinata dall’atteggiamento della curva di casa: mezz’ora prima dell’inizio ha deciso di ‘accogliere’ i tanti tifosi napoletani con cori, come ‘Vesuvio, lavali col fuoco’. Proseguiti anche quando sono risuonate le note di ‘Caruso’ di Lucio Dalla, un’idea della società rossoblù per stemperare gli animi. Purtroppo fischi e cori hanno coperto la celebre canzone e sfottò sono proseguiti fino al triplice fischio. Nonostante il pessimo inizio sugli spalti, in campo per fortuna lo spettacolo non ne ha risentito, nè la pioggia ha condizionato il ritmo. Con Jorginho a casa e Hamsik in panchina, il Napoli attacca con quattro fissi e un ‘tridente di fatto’ (Callejon-Mertens-Pandev) a sostegno di Higuain. Dall’altra, la seconda di Ballardini mostra le prime novità se non negli uomini, nell’interpretazione dei ruoli, con Diamanti avanzato, Bianchi finalmente partecipe. Sarà lui il protagonista e lo si vede dalla prima occasione, al 33′, con un avvitamento di testa e la palla poco lontana dall’incrocio. Prove generali di vantaggio: al 37′ è ancora Diamanti a crossare da sinistra e l’attaccante irrompe, sceglie il palo opposto e la capocciata è vincente. E’ un gol importante, il suo secondo in stagione, festeggiato con gioia e rabbia nella sua prima esultanza sotto la curva. E arriva al termine di una settimana di voci su Gilardino, sotto gli occhi di Di Vaio, ‘svernato’ dal Canada per tifare la sua ex squadra. La prima replica è di Callejon, allo scadere di tempo: di spalle, tenta un pallonetto di testa che finisce alto. A inizio ripresa è Higuain a divorarsi il pari: Maggio dalla destra lo trova solissimo in area piccola, ma il tuffo dell’argentino va clamoroso sul fondo. Nemmeno un minuto e al 17′ l’ex Real si fa perdonare, trasformando di forza un rigore discusso, ma che è parso legittimo, con Kone ad agganciare Dzemaili appena dentro l’area. Cresce di intensità la gara e soprattutto crescono gli azzurri con l’ingresso di Hamsik. Si avvicinano al gol con un piazzato dell’ottimo Mertens, ma Curci, plastico, manda in angolo. Benitez allora toglie il belga e chi si chiede perché la scelta non sia caduta sull’opaco Callejon, ha subito la risposta: Christodoulopoulos perde palla, in tre passaggi da Dzeamili il contropiede arriva allo spagnolo via Hamsik-Higuain e il diagonale non perdona. Mancano 10′, aumenta la pioggia, Damato espelle Kone per doppio giallo e le speranze sono ridottissime per la squadra di Ballardini. Ma su un angolo allo scadere è ancora Bianchi a risolvere: raccoglie la deviazione di Albiol, stoppa e scarica il destro, un attimo dopo è sdraiato nel prato bagnato, circondato dai compagni e dall’abbraccio di uno stadio che ormai non ci credeva più. (

 

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