“Il lavoro di Zeman è soddisfacente per alcuni aspetti, ma è chiaro che ci sono cose meno positive. E’ venuto il momento di interrogarci, e tra le valutazioni che stiamo facendo c’e anche un cambio della guida tecnica, benché marginalmente”. Così il ds della Roma Walter Sabatini sulla posizione del tecnico giallorosso.

“Zeman – ha aggiunto Sabatini al termine della conferenza stampa di presentazione del nuovo arrivato Torosidis – è l’allenatore che ha scelto la Roma in maniera quasi euforica, lo abbiamo scelto pensando che avrebbe fatto prevalere la voglia di fare il calcio nella testa dei ragazzi, una calcio non garibaldino ma arrogante, prepotente che volesse schiacciare l’avversazio con azione dinamica rivolta prevalentemente alla parte offensiva”. “Zeman lo abbiamo lasciato lavorare – ha puntualizzato il ds – e lui con molto coraggio ha capito le potenzialità di tanti calciatori, penso a Lamela ma non solo a lui, o scoperti e lanciati quindi un bel tratto del suo lavoro è stato apprezzato dalla società dagli sportivi e da tutti noi. Credo anche dai calciatori”.

Detto questo, “si arriva però ad una situazione, quella odierna, di poca soddisfazione rispetto a quello che la squadra riesce a produrre. Adesso ci fermeremo un po’ interrogandoci sui motivi che non ci hanno portato a fare cose congrue alle richieste, parlo di lavoro, di proposte, oppure vedere se abbiamo sbagliato qualcosina nel comporre l’organico. Siamo in una fase di studio che contempla anche l’idea di potere cambiare l’allenatore, molto marginalmente perché l’allenatore ha fatto bene con noi nonostante tutto e di cui siamo contenti”. “Bisogna recuperare assolutamente alcuni giocatori al progetto”. Lo ha detto il ds della Roma, Walter Sabatini, parlando della situazione di Zeman. “Vanno normalizzati i rapporti – ha spiegato il dirigente giallorosso, dopo aver chiarito che la società sta valutando anche l’ipotesi dell’esonero – serve una squadra unita. Certi modi di porsi sono normali per Zeman, non sono avvertiti tali da alcuni giocatori. Per risolvere alcuni rapporti cancerogeni, può bastare poco, anche un modo diverso di relazionarsi”.

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