Una storica finale di calcio che potrebbe restare senza stadio. Ore con il fiato sospeso ma poi arriva la rassicurazione del sindaco di Roma. “La finale di Coppa Italia, Napoli-Juventus, ci sarà sicuramente. Non è a rischio ma sui trasporti ci devono dare risposte: una parte di questi costi ci deve essere ripagata dalle strutture nazionali”, dice il sindaco della capitale. Insomma, sembra proprio che a pochi giorni dalla partita la polemica viaggia sul bus.

L’Atac, azienda romana del trasporto pubblico, per ora non sembra cedere rispetto alle richieste del Questore di Roma Francesco Tagliente, che ha chiesto delle navette bus per trasferire i tifosi napoletani e juventini dalle aree di sosta autorizzate all’Olimpico. In attesa del match, per il momento a ‘scendere in campo’ sono Atac e Questura, che domani si spera trovino un’intesa nel confronto previsto durante la riunione del Comitato tecnico per la sicurezza che si svolgerà in Prefettura. Il sindaco aveva poi sottolineato che anche per l’incontro di Coppa Italia, Roma si trovava di fronte al “solito problema, come per il Concertone del Primo maggio. Perché i romani devono pagare tutto attraverso il Comune per servizi di carattere nazionale?. Noi dobbiamo mobilitare Atac, Ama, i vigili e tutte le altre nostre strutture con uno sforzo intensissimo. Il questore e il prefetto si devono impegnare per darci una risposta”. E la posizione dell’azienda oggi è stata abbastanza univoca: “Ogni servizio reso da Atac fuori dai contratti esistenti con Roma Capitale deve essere pagato. Si tratta – spiegano alcune fonti aziendali – della semplice riaffermazione che ogni servizio reso da Atac fuori dai contratti di servizio esistenti con Roma Capitale deve essere pagato”. Insomma il messaggio è chiaro: in autobus i tifosi dovranno salire solo con il biglietto. Una soluzione, anche se remota, potrebbe essere quella di un aiuto economico delle società di calcio, che potrebbero così dare un maggiore contributo all’organizzazione e alla sicurezza della finale, che si preannuncia ‘calda’ sul fronte dell’ordine pubblico. La finale di Coppa Italia, fin dal 2008 disputata ogni anno all’Olimpico, era già a rischio da qualche mese, quando a marzo scorso il presidente del Coni Gianni Petrucci, in merito alle polemiche sull’organizzazione dell’ultimo atto a Roma, stava valutando la possibilità di non concedere lo stadio Olimpico. Lo spostamento della finale dalla Capitale ad altra sede era stata avanzata proprio dal presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis. E domani a giocare la sfida decisiva saranno istituzioni ed enti locali, durante la riunione del Comitato per la sicurezza. Palla al centro. La partita sull’ordine pubblico in vista della finale comincia domani.

 

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