Non ha avuto le stelle che chiedeva, ma è pronto a sorprendere ancora tutti con i giocatori che ha. E’ un Walter Mazzarri chiaro quello che parla dalle montagne trentine di Dimaro nella prima conferenza stampa della stagione. Il tecnico azzurro sgombra i dubbi sui nomi del mercato e, ricordando le parole di De Laurentiis che vuole puntare sui giovani, spiega: “Quando un gruppo cresce tanto come è avvenuto qui – dice – per migliorarlo bisogna fare acquisti mirati, pochi ma buoni. Nell’ultima riunione sono stato chiaro con Bigon e il presidente, ho espresso le mie idee”.
“Se a un allenatore – aggiunge – chiedete di vincere, lui chiederà giocatori forti, senza badare a budget e ingaggi. Poi la società valuta se si possono fare certi acquisti e spiegherà perché non si sono potuti o voluti fare. E’ chiaro che se un giocatore ha fatto bene in B non è come uno che ha vinto scudetti e coppe. Ma è importante che ci sia chiarezza e mi pare che il presidente abbia detto cosa la società vuol fare. L’allenatore ne prende atto e fa il massimo con i giocatori che ha”. E tra questi non c’é più il ‘Pocho’. “Lavezzi – spiega Mazzarri – è stato un giocatore importantissimo, è cresciuto ed è stato venduto per una cifra da campione consacrato. Siamo stati molto bravi a inserire Pandev e riportarlo ad alti livelli, ora parte titolarissimo insieme a Cavani e Hamsik”. Nuovo tridente? Non sempre, Mazzarri, infatti sta provando anche un nuovo modulo: “Sono tre anni che giochiamo alla stessa maniera, ormai ci conoscono. Sto facendo conoscere ai ragazzi un modulo che non abbiamo quasi mai fatto, ilche va per la maggiore ora e lo fa anche la Juve. Insomma, cerchiamo di essere imprevedibili. Abbiamo il nostro 3-4-3 ma voglio poter cambiare pelle, anche nell’intervallo”. E’ chiaro che cambieranno anche certi ruoli, con Hamsik che arretra (“farà la mezzala”, spiega il tecnico), e Pandev e Cavani che faranno molto movimento, visto che “nel calcio moderno non bisogna dare punti di riferimento, guardate la Spagna che vince senza punte”, precisa il livornese, che vede “tre-quattro squadre davanti a noi nella griglia di partenza”. Fondamentale sarà “non adagiarsi sui risultati ottenuti”. “Io per la prima volta in 12 anni di carriera – rileva – sono in scadenza di contratto. Ho voluto questo per avere nuovi stimoli forti che devo trasmettere ai giocatori”. Titolarissimi avvisati, quindi. E i giovani? Su Insigne e Vargas Mazzarri va coi piedi di piombo. “Bisogna verificare se sono già pronti per stare, come si chiede al Napoli, stabilmente nella serie A di alta classifica. Potenzialmente hanno doti importanti, ma sono due incognite: li aiuteremo a inserirsi”. Per loro potrebbe esserci spazio nelle Coppe, a cominciare dall’Europa League, che Mazzarri non sottovaluta: “Per me – spiega – sono importanti tutte le competizioni, è chiaro che però cercheremo, rispetto a quando giocavamo la Champions, di perdere meno punti in campionato e l’Europa League potrà servire anche per far crescere alcuni giovani”.