Vince l’Inter, che al San Paolo è uscita sconfitta, e ora dal San Paolo riceve in dote uno 0-0 tra Napoli e Roma che ha un sapore dolcissimo per la classifica dei nerazzurri, ora a più 4 sulla squadra di Sarri e a più sette su quella di Garcia. Il pareggio, il secondo consecutivo senza reti per la Roma dopo quello di Campions con il Bate Borisov, è figlio di una partita che ha visto il primo tiro nello specchio della porta al minuto 40 del secondo tempo: Allan imbuca centralmente, De Rossi si addormenta, Hamsik spara con il sinistro ma trova un super Szczesny, bravo anche nella successiva ribattuta dello slovacco. Il Napoli ci ha provato pure in pieno recupero: 47′, Mertens entra in area e spara, Szczesny ancora attento, poi El Kaddouri si divora un tap-in non troppo difficile. La Roma si accontenta: neppure un tiro in porta per la squadra di Garcia, votata a un gioco totalmente difensivo. E che ha portato un unico vero brivido nell’area avversara: minuto 35′ della ripresa, su una punizione dalla trequarti di Pjanic De Rossi toglie involontariamente a Iturbe un pallone facile da calciare in rete all’altezza del dischetto del rigore, poi sul proseguio dell’azione Rudiger mette in mezzo, De Rossi fa gol ma a gioco fermo, perché la traiettoria del cross del difensore tedesco era uscita. Il match è fondamentalmente tutto qui. Con una Roma che per la terza volta in campionato riesce a tenere a secco un attacco avversario (ci era riuscita con Frosinone e Lazio). E con il Napoli che ha spinto sull’acceleratore solo nel finale.
La cronaca racconta di un primo tempo in cui parte meglio la Roma, che al 5′ ci prova con Salah: l’egiziano, servito da un colpo di testa di Iago, gira col sinistro a lato. Al 14′ è Dzeko ad avere l’occasione giusta, ma il colpo di testa del bosniaco è debole e largo. Poi esce il Napoli, che prende in mano la partita, pur con ritmi bassi. La Roma si abbassa molto, Rudi Garcia forse sorprende Sarri con l’atteggamento tattico più umile che ci sia: Pjanic a uomo su Jorginho, la fonte del gioco azzurro, e De Rossi e Nainggolan guardiani molto ravvicinati di Hamsik e Allan. Non se la gioca a specchio, Garcia: è 4-2-3-1, di fronte al 4-3-3 solito del Napoli. E così è spesso Koulibaly a dover impostare l’azione, così pure lo stesso Insigne costretto ad abbassarsi per prendersi il pallone. Al 20′ è proprio il numero 24 che illumina per Hamsik, ma il passaggio dello slovacco è troppo arretrato per Higuain. Altri 5′ ed è ancora Insigne: va via a Florenzi al vertice dell’area, ma poi sceglie il tiro (alto) invece dell’assist per Higuain. Manolas e Rudiger tengono botta nei duelli con il Pipita. Al 27′, peraltro, è proprio difensore greco a rendersi pericoloso, calciando al volo su una giocata da calcio d’angolo di Iago. C’è spazio, al 34′, ancora per un tiro alto di Insigne dopo una ripartenza del Napoli, una delle poche concesse dalla Roma. E per l’infortunio del guardalinee Cariolato, sostituito dal quarto uomo Barbirati. Nella ripresa l’inizio è del Napoli, che però produce solo cross pericolosi (al 4′ Ghoulam, al 5′ Insigne, all’8 ancora Ghoulam), senza che Higuain – ben marcato da un super Manoloals e pure da Rudiger – possa intervenire. Cos’ al 15′ il Pipita prova a inventarsi assist-man: palla stellare per Hamsik, che spedisce fuori il sinistro da ottima posizione. Poi l’ultimo concitato quarto d’ora, con Szcsesny sugli scudi.