Inizia con un depistaggio la giornata che alla fine sancisce il passaggio di Cassano all’Inter e di Pazzini al Milan. Se anche Silvio Berlusconi è costretto ad uscire da una porta secondaria per evitare i giornalisti, significa che ha poca voglia di mettere la faccia in questa operazione.

Massimo Moratti prima di cena smentisce addirittura di aver incontrato Adriano Galliani, originando una situazione davvero paradossale. Telefoni incandescenti, si dice tutto e il contrario pur di fare il miglior affare. Alla fine Milan e Inter trovano l’accordo: i rossoneri alzano la propria offerta da 5 a 7 milioni, il presidente nerazzurro abbassa le proprie pretese e la fumata bianca è servita. Per la gioia di dirigenti, procuratori e giocatori. Galliani e Braida festeggiano cenando col nuovo attaccante rossonero, Pazzini.

Inter e Milan ritornano a scambiarsi calciatori senza preoccuparsi di cosa gli serva davvero. L’importante è sbarazzarsi degli scontenti. E’ un derby nel derby. Berlusconi doveva dire la sua sull’argomento: l’ha fatto in privato con Galliani e Allegri durante la cena che si è tenuta al termine della sfida contro la Juventus. Il presidente non ha bloccato la cessione del barese come qualcuno aveva fatto trapelare domenica sera, ma ha comunque chiesto oculatezza nelle spese. Galliani si è messo in moto già di prima mattina, convocando il procuratore di Pazzini, Tullio Tinti, in sede. Con Bozzo, agente di Cassano, invece, ha parlato ripetutamente al telefono. Fantantonio voleva fortemente l’Inter, Pazzini preferiva il Milan a tutte le altre soluzioni, al punto che ha accettato di guadagnare la stessa cifra che prendeva dai nerazzurri senza nessun prolungamento. Il problema era un altro: Moratti, rientrato da Forte dei Marmi appositamente per risolvere questa situazione, non si accontentava di Cassano, voleva un conguaglio economico. Alla fine l’accordo è stato raggiunto a metà strada.

Proprio quando Galliani aveva iniziato a cercare anche soluzioni alternative. In giornata l’ad rossonero aveva fatto un sondaggio per Quagliarella, che guarda caso appartiene allo stesso procuratore di Cassano. Per tutelarsi aveva messo in piedi un piano B, poi rivelatosi inutile. Il primo incontro con Moratti, avvenuto in un luogo segreto vicino alla Saras, è stato più positivo del previsto ed ha gettato le basi per la conclusione della trattativa. Dopo una piccola pausa le due società sono tornate a vedersi per parlare dei termini di pagamento. L’Inter era rappresentata da Branca e Ghelfi, mentre l’ad rossonero era accompagnato da Ariedo Braida.

Moratti per tutto il giorno non ha tagliato comunque i ponti con il Napoli che si è fatto vivo per avere notizie di Pazzini. È stata tra l’altro l’occasione per riparlare di Gargano, che l’Inter prenderebbe volentieri per rinforzare il proprio centrocampo. De Laurentiis sa che oggi Cavani manifesterà delle perplessità sul rinnovo che gli verrà proposto (a 4 milioni all’anno) e quindi ha cercato di capire se esistevano i margini per un inserimento in extremis. Il Milan aspetterà i saldi della prossima settimana per piazzare l’ultimo affondo per Kakà e anche per Lass Diarra. Le condizioni restano le stesse: prestiti con pagamenti rateali.

 

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