Sugli spalti dello stadio di Kiev potrebbe non esserci nessun rappresentante dei governi di Italia e Gran Bretagna per assistere alla sfida fra Italia e Inghilterra. Il governo Cameron ha infatti annunciato che disertera’ gli spalti per protestare contro il mancato rispetto dei diritti civili nel paese co-organizzatore degli europei.
Per l’Inghilterra (che ha giocato il girone proprio in Ucraina) il boicottaggio politico-istituzionale non e’ del resto una novita’. Lo stesso comportamento e’ stato tenuto, peraltro dal governo francese e da quello tedesco per protestare contro la politica ucraina e in particolare per la situazione Iulia Timoshenko, la ex premier condannata a sette anni di reclusione in un processo che numerosi osservatori ritengono di matrice politica. Per l’Italia, invece, il problema e’ inedito. Nella prima partita delle qualificazioni (giocate pero’ in Polonia) lo Stato era presente con il suo massimo livello istituzionale, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, e con due ministri. Con tutta probabilita’ il governo Monti, anche se al momento non ha annunciato niente di ufficiale, seguira’ la stessa politica di boicottaggio di Merkel, Hollande e Cameron. Il ministro dello sport Piero Gnudi, che all’indomani della sfida con la Spagna aveva visitato il ritiro azzurro a Cracovia, era stato del resto molto chiaro, lasciando pochi margini per una decisione diversa: ”anche lo sport – disse – quando succedono alcune cose non puo’ guardare da un’altra parte. Io preferirei non andare in Ucraina, perche’ quando si offende la democrazia si offendono tutti i cittadini. Credo che sia un sentimento non solo del governo, ma di tutti i cittadini”. Un portavoce del governo britannico, intanto, spiegando l’assenza di rappresentanti ai quarti di finale, ha spiegato che ”riflette il diario molto pieno dei ministri prima delle Olimpiadi e la preoccupazione diffusa circa il modo in cui la giustizia e la legge vengono applicate in maniera selettiva in Ucraina”. L’appuntamento, sia per Italia sia per Inghilterra, potrebbe a questo punto essere rimandato alla semifinale, che sarebbe in Polonia e non darebbe problemi diplomatici. Come del resto ha dimostrato la cancelliera Angela Merkel, assente a tutte le partite del girone, ed annunciata, invece, venerdi’ sera a Danzica dove la Germania giochera’ con la Grecia. Il problema, semmai, tornera’ a porsi in maniera decisa per la finale: i governi dei grandi paesi occidentali saranno infatti di fronte al dilemma se assistere alla partita che potrebbe assegnare il titolo europeo alla nazionale del loro paese o se portare fino in fondo una decisa forma di protesta verso il governo Ianukovic ed in difesa dei diritti civili.