Succede di tutto. Davvero di tutto. Meret prova a salvare il Napoli, Koulibaly lo affossa. Juve dalle mille sfaccettature, regala quasi un pareggio al gruppo di Ancelotti. Alla fine vince. Super Douglas Costa, ottimo Higuain, Bonucci e De Ligt a due facce. Le pagelle di Juventus-Napoli finita 4-3.

Juventus

Szczesny 6: al 14′ il tiro di Allan sembrava pronto a gonfiare la rete, solo che a proteggerla c’è un campione autentico come il polacco. Una parata che salva il risultato, pochi secondi dopo la Juve trova l’uno-due. Sui gol sembra il meno colpevole di tutti, ma sono tre.

De Sciglio 6: in rifinitura era stato provato Danilo, ma lui la conferma se l’era già meritata con una prova maiuscola a Parma. Però dopo un quarto d’ora è costretto al cambio (dal 15′ p.t. Danilo 6,5: ci vogliono 29 secondi per vedere il suo piattone vincente dopo l’ingresso in campo, poi è tosto e puntuale anche in copertura. Poi il blackout travolge anche lui).

Bonucci 6: un salto nel futuro, l’infortunio di Giorgio Chiellini accelera il passaggio alla coppia formata da lui e da De Ligt, con tanto di fascia al braccio per il numero 19. Che suona la carica prima della partita e tiene alto il volume contro i folletti azzurri. Si immola sul tiro di Insigne che poi apre il contropiede dell’1-0, gioca da leader autentico, per un’ora è il miglior Bonucci dal suo ritorno. Però si perde Manolas, il crollo della Juve nasce da lì.

De Ligt 5: tocca a lui, d’ora in poi non si torna più indietro. Non butta via una palla tranne quelli che è necessario spazzare, un esordio da primo della classe per un’ora. E anche lui finisce nella voragine dei 3 gol subiti, in ritardo su Lozano quando tutta la Juve è a spasso, si perde Di Lorenzo quando rimane in campo per onor di firma.

Alex Sandro 6,5: se un indizio è solo un indizio e due indizi fanno una prova, ecco la prova che Alex Sandro è tornato sui livelli auspicati. E contro Callejon semplice non è mai.

Khedira 7: non si nota quasi, quando è così sta facendo tutto quello che deve nel migliore dei modi. Si divora il gol del 3-0 al 30′, una pecca in una prova per il resto senza macchie. Poi passeggiando colpisce la traversa a Meret battuto. Difficile che qualcuno possa spiegargli come si gioca a centrocampo. Quando esce, la Juve va in difficoltà (dal 16′ s.t. Emre Can 5,5: prende il posto di Khedira e la Juve inizia a soffrire)

Pjanic 6: Zielinski lo segue come un’ombra, lui comanda il gioco anche senza palla, ma è tra i pochi in ombra anche quando la Juve brilla. Da fermo pennella e costringe Koulibaly all’errore.

Matuidi 6,5: anche questa volta vince il ballottaggio con Adrien Rabiot, alla faccia del ruolo di centrocampista meno adatto al calcio di Sarri che si è guadagnato in questa estate. Non sarà preciso, ma con la sua corsa manda spesso in tilt la catena di destra del Napoli e mette lo zampino in due gol su tre.

Douglas Costa 7,5: lo chiamano Flash, gli piace. E anche lui piace sempre più, in occasione dell’1-0 fa tutto bene: scappa, rientra, regala a Danilo una palla solo da spingere in rete. Il colpo per l’attacco è lui. Meret e l’incrocio gli negano la gioia di un gran gol che avrebbe chiuso l’incontro.

Higuain 8: si lavora per Dybala falso 9, intanto il Pipita resta titolare giocando praticamente da falso 10. E segna un gol da fenomeno, 9 o 10 che sia, scherzando persino Koulibaly. E contro il Napoli non perdona (31′ s.t. Dybala s.v. debutto stagionale per lui, un paio d’ore dopo che Paratici lo ha tolto dal mercato anche pubblicamente)).

Ronaldo 6,5: parte forte, ma anche in questo caso la Juve sembra poter vincere senza aver bisogno dei suoi colpi. Che invece servono, eccome, alla fine per strappare i tre punti.

All. Sarri (in panchina Martusciello) 7,5: la rivoluzione, per un motivo o per l’altro, può attendere. Rispetto a Parma, l’unica novità è quella forzata, De Ligt per Chiellini. E in campo sembra ancora, negli uomini, la Juve di Allegri. Però gioca a due tocchi, difende alto, dà una sensazione di squadra pronta a cambiare. Che all’appuntamento più importante, a tratti domina. Ma dura un’ora, sparisce, rinasce. Segna quattro gol, colpisce due traverse, regala al Napoli tre reti. Però vince. A lunghi tratti convince pure.

Napoli

Meret 7,5: ci mette i pugni dopo quattro minuti su un sinistro forte ma telefonato di Ronaldo, poi col piedone non riesce a chiudere la pota a Danilo. Nulla può su Higuain, si riscatta alla grande su Khedira tenendo in piedi il Napoli quando ormai sembrava in balia della Juve. Ed è ancor più strepitoso sul bolide di Douglas Costa, sarebbe stato il 4-2, tiene il Napoli a galla. Tre gol subiti come Szczesny, solo che lui salva tutto fino a quando Koulibaly non lo affossa.

Di Lorenzo 5,5: forse ha bisogno ancora un po’ di tempo prima di poter reggere l’urto di certi palcoscenici. Il gol lo premia e rende un po’ meno amara la sua serata.

Manolas 5,5: aspettando gli altri, è lui il grande colpo di mercato già schierato da Ancelotti. Ma cinque gol in due tempi e mezzo non sono un bel biglietto da visita.

Koulibaly 4,5: dopo due minuti e mezzo entra in scivolata su Ronaldo, palla piena, tanto per mettere le cose in chiaro. A mandarlo fuori giri, anche questa volta, è Higuain. All’inizio. Alla fine invece fa tutto da solo regalando alla Juve tre punti meritati, che però sembravano persi.

Ghoulam 5: è lui l’unica pedina che convince Ancelotti a rivedere l’undici vittorioso a Firenze, ma avere a che fare con Douglas Costa in questa fase non è facile per nessuno. Resta negli spogliatoi (dall’1′ s.t. Mario Rui 5,5: chiamato per dare solidità alla fascia sinistra, poi però resta fermo a guardare Ronaldo in occasione del 3-0)

Allan 6: spesso ultimo baluardo, non si ferma mai, ma finisce per correre spesso a vuoto (dal 29′ s.t. Elmas 6: ha talento, uno spezzone per confermarlo).

Zielinski 6,5: senza palla il suo compito è quello di non far ragionare Pjanic, poi però non ne ha per sostenere come al solito la manovra offensiva. Sulla sinistra ricomincia a fare male.

Callejon 5: curriculum alla mano, era il pericolo pubblico numero uno. Solo che nella serata no del Napoli ci è finito pure lui.

Ruiz 6: tra le linee finisce per perdersi abbastanza in fretta, meglio in cabina di regia, molto meglio. Suo l’assist per Manolas

Insigne 5: ha il merito di provarci, il gol della Juve nasce da un suo tiro pericoloso rimpallato da Bonucci. Però è Ancelotti a bocciarlo, preferendogli Lozano e spostando il più solido Zielinski a sinistra (dall’1′ s.t. Lozano 7: gettato nella mischia quando il disastro ormai era stato fatto, trova la zampata che riapre tutto. A sorpresa)

Mertens 5,5: la settimana era iniziata con il rischio prova tv, pericolo scampato e Mertens puntualmente in campo. Un tuffo se lo concede anche in questa occasione, quando vede Khedira arrivare col piede a martello pur senza colpirlo. Nel secondo tempo è lui a suonare la carica.

All. Ancelotti 5: Juve dilagante per un’ora. Napoli in ritardo, i campanelli d’allarme di Firenze puntualmente risuonano anche a Torino. La Juve sembra dominare, però Ancelotti cambia e ricambia tutto, fa capire ai suoi che anche sul 3-0 non è finita. E davvero, non è finita. Solo che non è finita nemmeno sul 3-3. Ma 7 gol subiti in due partite, sono troppi. Anche perché potevano essere pure di più.

 

 

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui