”Mazzarri ha sempre detto a tutti di tenere la testa sulle spalle ma mi chiedo: quando ha deciso la formazione che avrebbe mandato in campo al Bentegodi dove aveva la sua di testa?” E’ lo sfogo di Gennaro, un meccanico del centro antico, che, all’indomani della brutta sconfitta contro il Chievo, se la prende con l’allenatore del Napoli. ”La sconfitta e’ solo colpa sua. Va bene il turnover, ma cambiare cosi’ tanti giocatori mi sembra assurdo: nessuna squadra avrebbe tenuto, forse neanche il Barcellona”. Come lui sono in tanti, oggi, ad analizzare la sfida dei partenopei. A Napoli, come e’ noto, tutti si sentono un poco allenatori ed allora via al ‘tran tran’ di polemiche. E Mazzarri, che fino alle 20.45 di ieri era il miglior allenatore che questo gruppo potesse avere, dopo 12 ore si e’ trasformato in una sorta di ‘scapestrato’. ”Gli esperimenti – racconta Antonello, avvocato 46enne – si fanno durante gli allenamenti e non in campo, specialmente contro una squadra che per gli azzurri e’ una vera e propria bestia nera. Va bene non convocare Lavezzi e Campagnaro, ma partire senza ne’ Hamsik ne’ Cavani mi sembra veramente da folli. Per non parlare poi della difesa totalmente rivoluzionata con il povero Aronica a fare da centrale. Io avrei schierato i titolari all’inizio e poi, una volta messo al sicuro il risultato, avrei dato vita alla girandola delle sostituzioni”. Ma se questo e’ il partito dei contrari c’e’ anche qualcuno – pochi a dire il vero – che, come Marika, difende il tecnico di origini toscane. ”Non poteva fare diversamente anche in virtu’ del doppio impegno ravvicinato contro Fiorentina e Villarreal. Si e’ sempre detto che in questa squadra tutti sono titolari e quindi e’ giusta la scelta di mandare in campo chi, fino ad ora, e’ stato impiegato meno. Peccato, se non ci fosse stato l’errore di Fideleff forse ora staremmo a parlare di una vittoria o di un pareggio”. Su un punto, pero’, la tifoseria converge: l’unica cosa da fare e’ lavorare, lavorare e lavorare per non sfigurare ne’ in campionato ne’ in Champions. La sconfitta di ieri deve servire a tutti da insegnamento. Molti sono quelli che si trovano d’accordo con le parole pronunciate dall’assente Campagnaro prima della sfida di Verona: bisogna capire che le vere insidie arrivano dalle piccole squadre caricate al massimo dal fatto di dover incontrare un avversario di spessore come il Napoli. E il Chievo ne e’ la dimostrazione piu’ lampante, visto che tre volte su tre ha messo ko i partenopei.