Provate a immaginare una partita di calcio finita 9-1. A fine gara, durante le interviste, l’allenatore della squadra sconfitta dichiara, senza un minimo di ritegno, per non dire vergogna, che è tutta colpa dell’arbitro, per cui il risultato del match non è valido e va annullato.
Penserete che ci vuole una gran bella immaginazione, ma poiché nel calcio tutto è possibile non c’è da sorprendersi più di tanto. Vero. Ma la vicenda assume i contorni del ridicolo perché riguarda l’ultimo congresso provinciale dell’Udc di Caserta. In corsa per la segreteria c’erano Gabriella D’Ambrosio e Pasquale De Lucia. Schiacciante la vittoria della D’Ambrosio con l’87% dei voti, mentre a De Lucia andavano le briciole (13%). Eppure lo sconfitto ha gridato allo scandalo chiedendo l’annullamento del congresso per presunti brogli, in perfetto stile berlusconiano (il premier parla di brogli quando perde, e di consenso popolare quando vince). Insomma, sarebbe buona norma, nel calcio come in politica, saper perdere e accettare la sconfitta con stile e senso di responsabilità. A De Lucia diamo un consiglio: si dia pace. E’ già reduce da una sconfitta che ha il sapore di uno sberleffo, ora eviti almeno, per citare Chaplin, di essere seppellito da una risata.