Dall’Universita’ di Napoli arrivano “segnali preoccupanti per il Dottorato” perche’ “l’Ateneo ‘Federico II’ ha bandito i primi concorsi di dottorato in cui il numero dei posti di dottorato senza borsa supera quello dei posti con borsa”. La denuncia arriva dall’Adi, l’Associazione dottorandi e dottori di ricerca italiani, che, “nello specifico” riferiscono come “per il Dottorato in Economia e management delle aziende ci siano 2 posti con borsa e 4 senza borsa, per il Dottorato in Scienze dell’alimentazione e della nutrizione ci sono 2 posti con borsa e 3 posti senza borsa, per il Dottorato in Istituzioni e politiche ambientali di 2 posti con borsa e 5 posti senza borsa”.
“Prima dell’approvazione della legge Gelmini -sottolinea ancora l’Adi- cio’ non sarebbe stato possibile, visto che la legge 210-1998 stabiliva che almeno la meta’ dei posti di dottorato messi a concorso doveva essere coperta da una borsa di studio”. “Il limite in questione -prosegue l’Adi- e’ stato abrogato dalla Legge Gelmini ma l’Associazione ritiene comunque che questi bandi siano illegittimi”. Sono bandi, secondo l’Associazione, che “sfruttano infatti il vuoto normativo creatosi tra l’emanazione della Legge Gelmini e l’approvazione del Regolamento di dottorato che e’ ancora in discussione presso il ministero dell’Istruzione, dell’Universita’ e della Ricerca”. “In assenza di questo Regolamento e’ impensabile bandire concorsi di Dottorato che seguano la nuova normativa, visto che deve essere ancora definita nel dettaglio proprio dal provvedimento attuativo” conclude l’Adi che “considera i concorsi di Napoli come segnali preoccupanti per quello che potrebbe essere il futuro del Dottorato in Italia”.