NAPOLI – Questa mattina la consigliera regionale Giulia Abbate (PD) ha partecipato all’audizione in Commissione Agricoltura, che ha avuto come argomento il mancato passaggio dei lavoratori del disciolto Consorzio di Bonifica della Valle Telesina al Consorzio Sannio Alifano, istituito dalla legge regionale 31/2012.
Durante la seduta – dove le rappresentanze sindacali e i lavoratori hanno manifestato il prolungarsi di una situazione insostenibile dopo 22 mesi senza stipendio – tutti i componenti hanno stigmatizzato l’assenza del presidente del Consorzio Sannio Alifano, Andrea Cappella. “Un’assenza grave – ha sottolineato il presidente Carmine Mocerino – che dimostra una mancanza di rispetto verso le Istituzioni e di sensibilità verso le gravi difficoltà umane ed economiche che stanno vivendo quindici famiglie”.
Durante l’audizione è stata ricordata la sentenza della Corte Costituzionale che a luglio ha dichiarato inammissibile il ricorso del Consorzio Sannio Alifano sulla legittimità dell’art. 3 della legge regionale 31/2012, che prevede il “trasferimento del personale”.
La stessa sentenza, inoltre, indica gli adempimenti conseguenti. Circostanza sulla quale si è espresso con un atto formale il Capo di Gabinetto del presidente Caldoro, Danilo Del Gaizo. In una nota inviata tra gli altri alla Direzione generale delle Politiche Agricole e all’assessore Nugnes, scrive testualmente: “al fine della corretta attuazione della norma in questione e in coerenza con quanto affermato dalla Corte, occorre che le S.V. d’intesa con il commissario, a prescindere dall’esito del giudizio attualmente pendente innanzi al Tar, ininfluente al fine della collocazione del personale, si attivino e completino, per quanto di rispettiva competenza e senza indugio, l’attività istruttoria propedeutica all’assegnazione del personale al Consorzio Sannio Alifano”.
“Alla luce dello stanziamento di 800 mila euro annui – ha incalzato Abbate – che la Regione Campania ha destinato proprio al trasferimento, non si capisce per quale motivo si continui ad indugiare. Se il problema sono i creditori del disciolto Consorzio, vista la intollerabile condizione materiale e psicologica in cui queste donne e questi uomini sono stati abbandonati, i Dipartimenti competenti provvedano immediatamente ad emanare un decreto che renda impignorabili quei fondi. A tale proposito va accolta con favore la disponibilità degli legali dei lavoratori ad avere un confronto con l’avvocatura regionale. Da parte mia presenterò immediatamente una interrogazione all’assessore Nugnes e, se necessario, convocherò un’apposita audizione in Commissione Trasparenza per chiarire aspetti di questa vicenda quanto meno opachi”.