Una perizia medico-legale è attualmente in corso su Domenico Belforte, boss dell’omonimo clan operante a Marcianise (Caserta), ricoverato in prognosi riservata all’ospedale di Parma dopo che nei giorni scorsi – secondo quanto si apprende – ha tentato il suicidio nella sua cella del carcere emiliano. Lo rende noto il suo legale Giuseppe Foglia che spiega che “al momento non è ancora possibile sapere cosa è successo, aspettiamo la perizia per capirci qualcosa in più”. Domenico Belforte, 57 anni, recluso da anni al 41 bis, è ritenuto dagli inquirenti il fondatore insieme al fratello Salvatore, di tre anni più giovane, del clan attivo già dagli anni ’80 quando fu tra i più fedeli alleati di Raffaele Cutolo nella guerra con i clan della Nuova Famiglia, tra cui vi erano i Casalesi di Antonio Bardellino. Negli anni ’90 guidò il clan in una cruenta faida con l’altra organizzazione operante a Marcianise, quella dei Piccolo, uscendone vincitore, e da allora ha controllato tutti gli affari illeciti della zona est della provincia di Caserta, capoluogo compreso, spartendosi il territorio con i Casalesi.