La Provincia di Caserta, sotto la gestione del presidente Domenico Zinzi, non è riuscita ad adeguare le proprie esigenze finanziarie ai nuovi stanziamenti dallo stato centrale e così, questa mattina, è stata approvata una delibera di giunta che apre le porte al dissesto finanziario dell’ente di Corso Trieste. Tagli noti da tempo, almeno dal governo Monti. Quasi tre anni fa, quindi. Un lasso di tempo in cui le province si sono adeguate per evitare disastri finanziari. A Caserta, invece, ciò non è stato fatto e oggi c’è un buco di circa 5 milioni. Non si è programmata una gestione finanziaria più oculata e ora il consiglio provinciale dovrà decidere se la Provincia dovrà spalmare il proprio debito in un arco di tempo di sette anni, il debito dovuto ai pesanti tagli operati dal Governo centrale. “Siamo una Provincia sana – ha dichiarato il presidente Zinzi nel corso di un incontro con la stampa – il nostro bilancio risente dei pesanti tagli operati dal Governo: 30 milioni di trasferimenti dal livello centrale in meno in quattro anni sono una cifra enorme che ha condizionato in maniera molto evidente la possibilità di erogare servizi di qualità. Nonostante questo siamo riusciti a garantire, nei limiti del possibile, lo svolgimento delle nostre competenze superando situazioni di grande criticità. Siamo orgogliosi – ha continuato il presidente Zinzi – del lavoro svolto con i fondi a disposizione. Devo ringraziare il personale in servizio per l’impegno profuso quotidianamente in un momento così difficile come quello attuale”. Zinzi ha ricordato come abbia in organico due staffisti, tagliato i contributi alle associazioni per il 2014 e razionalizzato le spese legali. Non una parola invece sul lauto stipendio del direttore generale Picaro da tempo al centro di polemiche.