Il governo guidato da Mario Monti, a parte le forme, si va delineando ”in totale continuita”’ con l’esecutivo Berlusconi. L’allarme e’ del segretario del Prc Paolo Ferrero che, presentando il congresso di Rifondazione, lancia un ”forte appello” a Nichi Vendola per l’unita’ a sinistra e la costruzione di un ”polo delle sinistre di alternativa”.

Il simposio, intitolato ‘Futura umanita”, si svolgera’ a Napoli dal 2 al 4 dicembre; il dibattito sara’ articolato intorno a tre punti-chiave: analisi della crisi economica, opposizione alle politiche neoliberiste in Italia e Ue, e costruzione di una sinistra alternativa a quel centrosinistra che oggi appoggia Monti. Il primo tema e’ imposto dalla crisi economica ”che il capitalismo – rileva Ferrero – non sa risolvere”. Il Prc, spiega il segretario, e’ convinto che ”le risposte di Barack Obama e Angela Merkel non sono in grado di porre un freno” al dissesto finanziario e, peggio, esse ”stanno distruggendo la democrazia”. Al secondo punto, l’opposizione alle ”politiche neoliberiste del governo Monti” che lo rendono indistinguibile dall’esecutivo Berlusconi e inefficace contro la speculazione. Il segretario di Rifondazione paragona il premier al ”conducente di un autobus che, trovandosi in prossimita’ di un muro, non spinge il pedale freno ma, al contrario, accelera”. I ”propositi programmatici” dell’esecutivo, ”basti pensare a pensioni e licenziamenti”, ”sono all’opposto di un programma di sinistra”. Di qui l’appello a Vendola ed il rilancio dell’unita’ a sinistra. ”Diciamo a Nichi – e’ il messaggio di Ferrero al leader di Sel – che le aspettative di larga parte degli italiani, comprese quelle di chi gli da’ fiducia saranno frustrate” dalla politica del nuovo premier. ”La fase e’ cambiata – insiste il segretario Prc – e non si puo’ far finta di niente; anche perche’ al 90% dei problemi Vendola e noi diamo le stesse risposte”. Quello di Napoli sara’ l’ottavo congresso del Prc, e coincide con i vent’anni del partito, fondato nel 1991 (con il nome di ‘Movimento per la rifondazione comunista’) da Armando Cossutta, Ersilia Salvato, Lucio Libertini e Sergio Garavini, contrari allo scioglimento del Partito comunista italiano e alla nascita del Pds.

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