Termoli deposito di armi della ‘Ndrangheta. Sono le prime conclusioni a cui e’ giunta l’inchiesta in corso della Polizia che sta indagando sul ritrovamento, nella tarda mattinata di ieri, di un rilevante quantitativo di armi in una Daewoo parcheggiata in un garage di via Mazzini 7.
Nella notte e’ stato fermato un uomo. Il sequestro di armi avvenuto a Termoli rappresenta uno dei piu’ grossi del centro sud avvenuto di recente: 14 tra fucili, altri a pompa, e mitra, di cui alcuni Kalashnikov; 10 pistole, silenziatori, passamontagna, lacrimogeni di segnalazione elicotteri, munizionamento per armi particolari, giubbotti antiproiettile, cesoie, ramponi per aprire furgoni. In piu’, qualche grammo di cocaina. Materiale molto vario, e per gli investigatori di qualita’, sul cui utilizzo sono attualmente concentrate le indagini. Non si esclude che l’arsenale potesse servire per eventuali grosse operazioni malavitose di una delle famiglie della ‘Ndrangheta. Nella tarda notte e’ stato sottoposto a fermo, su disposizione del Sostituto Procuratore di Larino Morena Susi, un uomo, calabrese, che aveva la disponibilita’ del garage. Sulla base dei primi riscontri la squadra Anticrimine di Termoli e la Digos considerano la rimessa del palazzo un deposito di armi, anche temporaneo, di una delle famiglie malavitose calabresi. La citta’, infatti, e’ stata considerata un ‘posto tranquillo’ dal clan criminale e, per tale motivo, sono state nascoste le armi in un box di un palazzo comune. L’inchiesta della Polizia prosegue a 360 gradi per accertare la destinazione dell’arsenale e l’uso di tali armi che potrebbero essere destinate ad un assalto. E’ stata esclusa categoricamente la pista legata ad un possibile collegamento con il terrorismo. Il dirigente del Commissariato, Maria Santoli, ha sottolineato che l’inchiesta e’ tuttora in corso quindi non si escludono novita’. Non sono state rese note le generalita’ del fermato per non pregiudicare il prosieguo dell’indagine.