«Sono a rischio finanziamenti per 10 milioni di euro dedicati ai beni confiscati in Campania. I fondi, destinati alla ristrutturazione di beni conferiti al Consorzio SOLE, sono stati individuati su fondi del POR FESR 2007/2013. Dopo un primo blocco dei finanziamenti a seguito dello sforamento del patto di stabilità, gli stessi erano stati confermati con le delibere per l’accelerazione della spesa. Sono già pronti anche i progetti esecutivi, ma la giunta regionale non riesce a produrre gli adempimenti necessari per erogarli. Così, se non verranno spesi entro la fine di ottobre, c’è il rischio concreto che questi fondi vadano persi» lo denuncia il Presidente della Commissione Regionale Beni Confiscati Antonio Amato a seguito della specifica audizione che si è tenuta questa mattina con i referenti del Consorzio Sole, il commissario regionale antiracket Malvano, i consiglieri regionali Gabriele, Sala e Consoli. Ancora una volta assenti rappresentanti e funzionari della giunta «Siamo ormai fuori da ogni legittimità democratica. La giunta si sottrae a qualsiasi confronto e impedisce i controlli sui propri atti, anche e soprattutto quando si affronta il tema della spesa dei fondi europei legata alle politiche di sicurezza e legalità. Non ci sono assessori, a funzionari e dirigenti viene negata la possibilità di intervenire a seguito di una nota del Capo di Gabinetto di Caldoro che obbliga ad un’autorizzazione che, puntualmente, non viene rilasciata. Siamo al disprezzo della democrazia di chi si sottrae consciamente alla verifica delle proprie responsabilità. La discussione di oggi» continua Amato «era di fondamentale importanza. Siamo di fronte a progetti esecutivi presentati dal consorzio Sole per la ristrutturazione finalizzata al riutilizzo di beni confiscati a Napoli, Pomigliano, Casalnuovo, Villaricca, Torre del Greco. In alcuni casi piccoli interventi di manutenzione e arredo, in altri, come Pomigliano e Casalnuovo, progetti rilevanti per restituire alla collettività importanti beni sottratti ai clan puntando su centri di aggregazione giovanile e un distretto di economia solidale che avrebbe anche importanti ricadute occupazionali. Dal giugno scorso, quando uno specifico tavolo tecnico diede il sostanziale via libera agli interventi» dice ancora il Presidente della commissione «è calato un inspiegabile silenzio, fino all’ingiustificata assenza di questa mattina. Che fine hanno fatto i fondi individuati? La legalità da passerella abusata in questi anni ha determinato il deserto di azioni per contrastare davvero la camorra, a partire dalla mancata applicazione della legge regionale sui beni confiscati. Caldoro e la sua giunta» conclude Amato «continuano a sottrarsi ad ogni confronto su queste tematiche, ed ormai non può più essere considerato una casualità»