Una scoperta inquietante: nei locali dell’ufficio tecnico del Comune di Terzigno è stata trovata una microspia, con tanto di telecamera. Un marchingegno complesso, capace di catturare voci ed anche immagini. Era posizionata dentro l’incavo che ospita la luce d’emergenza. Ad accorgersi della sua presenza sono stati i funzionari del Comune che lavorano nell’ufficio perché, stando a quanto riportato nella denuncia presentata ai carabinieri, la microspia è caduta dal vano. Quando i tecnici sono entrati nella stanza per prendere servizio, di buon mattino, l’hanno vista penzolare: una piccola telecamera aggrappata ad un filo elettrico e collegata ad un altro meccanismo, che invece era rimasto dentro l’incavo. Hanno recuperato la cimice, hanno chiamato i rappresentanti dell’amministrazione comunale e insieme hanno deciso di rivolgersi alle forze dell’ordine. Della questione, ovviamente, sono stati informati anche i vertici della compagnia dei carabinieri di Torre Annunziata, dai quali dipendono i militari di Terzigno. Gli uomini agli ordini del maggiore Michele De Riggi faranno ora altre verifiche, anche perché il sindaco Pagano ha deciso di presentare una denuncia e, pertanto, le forze dell’ordine sono chiamati a fare tutte le indagini del caso. Ma il ritrovamento della microspia nell’ufficio tecnico lascia comunque il campo aperto ad una serie di ipotesi, che vanno ben al di là delle indagini di carabinieri e magistratura. Si tratta di capire chi aveva interesse a monitorare tutto ciò che avveniva dentro l’ufficio tecnico del Comune di Terzigno. Una forma di spionaggio anche piuttosto complessa, visto che avveniva sia tramite la cattura delle voci che delle immagini. La supposizione più accreditata, che però ovviamente non trova alcuna conferma tra i diretti interessati, è che la microspia servisse per investigazioni ufficiali, portate avanti proprio dalla magistratura. Si tratterebbe, insomma, di intercettazioni, che probabilmente rientrano nell’ambito di un’indagine molto ampia e complessa.