“Nel bilanciamento degli interessi coinvolti, riveste prevalenza quello inerente alla prosecuzione del mandato elettivo”. Lo scrive il Consiglio di Stato nel provvedimento su de Magistris, legando quest’aspetto al giudizio di costituzionalità pendente sulla legge Severino e sollevato proprio nell’ambito del caso de Magistris. Respinti dal Consiglio di Stato i ricorsi del governo e di due associazioni contro la decisione del Tar Campania : il sindaco di Napoli resta per ora in carica. Viene infatti confermata la sospensiva del Tar che ha bloccato gli effetti della delibera con cui il Prefetto lo aveva sospeso da sindaco per la legge Severino.Lo ha deciso, dopo l’esame in camera di consiglio, la terza sezione del Consiglio di Stato presieduta da Pier Giorgio Lignani, mentre relatore della causa è stato il giudice Rosario Polito. Tutti e tre i ricorsi, presentati, contro la sospensiva del provvedimento prefettizio, dal governo il 12 novembre, tramite il ministro dell’Interno e la prefettura di Napoli, e pochi giorni prima da due associazioni, il Movimento difesa del cittadino e l’Associazione lotta piccole illegalità, sono stati esaminati congiuntamente e insieme rigettati. Secondo il Consiglio di Stato, inoltre, “la misura di cautela adottata dal primo giudice” – cioè la sospensiva del Tar Campania rispetto al provvedimento del Prefetto che ha sospeso de Magistris da sindaco – “per il suo carattere interinale e la subordinazione della sua efficacia al tempo necessario per la conclusione del giudizio di costituzionalità, si configura conforme agli indirizzi della giurisprudenza della Corte Costituzionale, del Consiglio di Stato e della Corte di Giustizia U.E., tesi a privilegiare l’effettività della tutela giurisdizionale e l’integrità delle posizioni coinvolte dal contendere fino alla decisione di merito”. (