In un quartiere residenziale del centro di Bucarest, si troverebbe l’ultima delle prigioni segrete della Cia (black sites) scoperta in Europa e attiva fino al 2006 per gli interrogatori dei sospetti terroristi sequestrati illegalmente dopo l’11 settembre del 2001 dai servizi Usa (extraordinary renditions). Lo ha la Sueddeutsche Zeitung, che pubblica oggi l’inchiesta, e del magazine Panorama, della rete pubblica Ard.
Il lungo lavoro d’indagine dei reporter tedeschi rivelerebbe l’esistenza di un altro buco nero dei diritti umani nel cuore d’Europa, oltre a quelli gia’ individuati – tra le smentite ufficiali – in Polonia e Lituania. L’incaricato del Consiglio d’Europa per i diritti umani, Dick Marty, nel 2007 aveva confermato l’esistenza di una prigione segreta in Romania, ma non era stato in grado di individuarne la presenza sul territorio. Stando all’inchiesta i detenuti venivano interrogati in un edificio della Orniss, un’autorita’ rumena istituita nel 2002 dal governo per preparare l’ingresso nella Nato, che oggi si occupa dei segreti di Stato. Tra i sequestrati ci sarebbe anche il presunto capo di al Qaida nel Golfo Persico, Abd al Rahim al Nashiri, che durante la prigionia ha subito pesanti torture. Adrian Camarasan, vice-responsabile di Orniss, ha smentito l’esistenza di una prigione segreta nella sede centrale dell’autorita’. La Nato ha invece rifiutato di commentare. All’indirizzo incriminato – Strada Mures numero 4, settore 1, Bucarest – i giornalisti del quotidiano di Monaco e del magazine dell’Ard sono arrivati dopo mesi di indagini, partite da un informatore dei servizi segreti a Washington. L’edificio e’ poi stato riconosciuto da altri tre informatori della Cia.