Il Gruppo Ventrone Maddaloni batte piuttosto agevolmente il Catanzaro tra le mura amiche del Pala Angioni-Caliendo. Con maggiore cinismo, forse, i biancazzurri avrebbero potuto vincere con un vantaggio sicuramente maggiore. L’importante era però conquistare la posta in palio per consolidare la quinta piazza. Partita comandata dall’inizio alla fine dai locali, che nonostante abbiano avuto di fronte una squadra sembrata mai remissiva, non hanno mai dato l’impressione di soffrire più di tanto gli avversari. Ci vogliono due giri di lancette per vedere il primo canestro della gara, messo a segno dai padroni di casa. Le squadre spingono sin da subito, provando ad usufruire del contropiede per muovere la retina. Su questa falsariga va praticamente a nozze Francesco Chiavazzo, che porta il Maddaloni sul 15-7 al 6′ costringendo gli ospiti al timeout. Il divario tra le due squadre resta quasi lo stesso sino al termine della prima fazione. Il secondo periodo segue lo stesso leit movit di quello precedente. Gli ospiti provano a resistere, ma quando Biagio Sergio entra in ritmo dalla lunga distanza il punteggio sul tabellone luminoso diventa 30-19 al 14′. Cresce il risultato, passano i minuti, e aumentano anche gli errori. Infatti, volendo cercare quasi all’esasperazione il contropiede, entrambe le formazioni commettono qualche errore di troppo. Questo va a vantaggio di chi è in testa, e quindi al riposo lungo il San Michele può tranquillamente godere di otto lunghezze in più. Al rientro dagli spogliatoi la musica non cambia, sono sempre i padroni di casa a sviluppare le migliori trame di gioco, e addirittura dopo tre giri di lancette il Catanzaro è costretto a chiamare un altro minuto di sospensione per fermare la propria emorragia (49-33). Il gioco dei maddalonesi subisce un affievolimento, e complice anche un severo antisportivo fischiato a Desiato la partita sembra potersi riaprire. Sembra, perché quando Peppe Piscitelli si mette in proprio manda a bersaglio un paio di piazzati che rilanciano il San Michele sul 59-40 al 27′, con gli ospiti che cercano di creare qualche grattacapo con una difesa a zona. Con lo stesso piglio difensivo, cercando anche di fare pressing, i calabresi iniziano l’ultimo quarto. Coach Massimo Massaro aveva già richiesto un timeout per parlare con i suoi ragazzi proprio sul come attaccare la zona, ma questo non porta i risultai sperati. Di fatto, il Catanzaro senza mai arrendersi ricuce sino al 69-57 del 36′. È tutto fumo ma niente arrosto, come si suol dire, perché con capitan Nino Garofalo che si fa trovare pronto sugli scarichi il Maddaloni archivia il match chiudendo in gran scioltezza.
Gruppo Ventrone Maddaloni- Sfy Planet Catanzaro 77-64
Maddaloni: Piscitelli 13, Guastaferro 5, Desiato 5, Marini, Garofalo 15, Rusciano 5, Chiavazzo 18, Rollo, Mastropietro 2, Sergio 14, All. Massaro, Ass. Ricciardi, Ass. Sasso.
Catanzaro: Fratto n.e., Carpanzano, Battaglia 13, Naso 5, Ippolito, Zofrea n.e., Scuderi 5, Sereni 15, Morici, Fall 26, All. Tunno, Ass. Ceroni.
Parziali: 21-13; 40-31; 61-42.
Arbitri: Luigi Gaudino di Nocera Inferiore (SA) e Paolo Carotenuto di Scafati (SA).