PARIGI -Uomini armati sparano nella sede del giornale satirico Charlie Hebdo a Parigi e fanno strage: alla fine si contano 12 morti, feriti anche due cui poliziotti durante la fuga degli assalitori. Per il presidente Francois Hollande, accorso sul luogo della strage è chiaramente “un atto terroristico”.

«Ci sono almeno dodici morti e cinque feriti», da quanto riferisce la televisione francesce I-Tele. Secondo i primi elementi, due uomini incappucciati e vestiti di nero, poi fuggiti a bordo di un’auto, sono penetrati nella sede del giornale satirico francese, noto per il suo stile ironico e provocatorio, prima di aprire il fuoco con dei kalashnikov. Gridavano «Allah u Akbar», Allah è grande gli uomini armati che hanno assaltato la sede di Charlie Hebdo a Parigi: lo testimoniano le immagini girate dal giornalista Martin Boudot, trasmesse da France Televisions.. Nell’attacco a Charlie Hebdo sono rimasti uccisi sia il direttore del giornale. e vignettista, Charb (Stephane Charbonnier), sia uno dei disegnatori più importanti della Francia, Cabu. Ci sono anche il celebre vignettista Georges Wolinski, molto famoso anche in Italia, e il suo collega Tignous tra le vittime dell’attacco a Charlie Hebdo. “MASSACRO”. «È un vero massacro, ci sono dei morti!»: così in una drammatica telefonata uno dei dipendenti del giornale Charlie Hebdo che si trovava nella sede al sito di 20 Minutes ha testimoniato l’assalto al giornale prima che la linea cadesse. Il rischio, adesso, è che Le Pen raccolga consensi a non finire, per questo motivi molti francesi chiedono all’Europa misure vere per far fronte ad una minaccia che arriva da gente che beneficia di tutti i vantaggi possibili in un Paese emancipato come la Francia. Misure vere, dicevamo, e non le solite tre o quattro riunioni a vuoto. Per l’Europa è forse ora di voltare pagina e di farlo con decisione ma, soprattutto, di farlo davvero.

 

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