Anche Stefano Graziano la pensa esattamente come Raffaele Vitale. Anzi tanto per (non) cambiare è il segretario provinciale del Pd a pensarla (e a fare) come l’ex deputato. “Il tema – dice il presidente regionale dei dem ai microfoni di Campania Notizie al termine dell’assemblea sul voto di sfiducia al sindaco di Parete – non è mandare a casa i componenti del Cda dell’Asi indicati dal partito, ma chiedere al nuovo presidente del Consorzio una relazione per capire come stanno le cose. Cosa si è fatto in passato e cosa si vuole fare adesso”. Graziano smentisce categoricamente di essere stato l’artefice dell’accordo tra Pd, Forza Italia e Ncd. “In vita mia non ho mai fatto parte di enti strumentali, né ho mai indicato qualcuno. Peraltro io ero contrario all’intesa con Fi”. Eppure tutti, o quasi, nel suo partito riconducono a lui i due nomi (Raffaella Pignetti e Biagio Lusini) espressione del Pd nel nuovo consiglio di amministrazione del Consorzio. E che siano persone legate, in un modo o nell’altro, a lui non lo può negare neanche lo stesso Graziano. Che però lancia la palla nel campo dei dissidenti. “La logica dei “postifici” appartiene proprio a chi ha sempre detto di essere favorevole all’accordo con Forza Italia”. Il riferimento a Enzo Cappello è puramente voluto. Il presidente regionale dei Democratici è altrettanto sprezzante nei confronti dei suoi ormai ex amici Enrico Tresca e Franco De Michele. “La rottura non si è consumata su questioni politiche ma sugli organigrammi”. In altre parole, per Graziano, anche loro rientrano nella logica dei “postifici”.

Mario De Michele

LA VIDEO-INTERVISTA A STEFANO GRAZIANO

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