Con una massa passiva accertata di quasi 135 milioni di euro, il Comune di Caserta si appresta ad affrontare probabilmente l’ultimo anno di dissesto. Lo ha spiegato oggi il sindaco di Caserta Pio Del Gaudio nel corso della conferenza stampa convocata per “fare chiarezza sul disastro finanziario ereditato nel 2011 e che da allora non ha permesso all’amministrazione di poter fare investimenti e rendere efficienti i servizi per i cittadini”. Al momento sono state 207 le transazioni accettate dai creditori per un totale di 7 milioni e 220mila euro e per un risparmio di quasi 11 milioni di euro per il Comune, ma altre 605 proposte sono state inviate e devono ancora trovare il consenso dei creditori. Il sindaco ha affermato che “al Comune di Caserta mancano quasi 8 milioni di trasferimenti dal Governo. Da Roma spero si muovano presto perché abbiamo bisogno di ripartire anche se con i sacrifici di questi anni presto potremmo uscire dal dissesto dichiarato nel 2011”. L’ente non ha ancora approvato i bilanci preventivo e consuntivo ma, aldilà delle questioni prettamente finanziarie, a soffrirne sono i servizi di competenza comunale. “Non possiamo accedere a mutui e così sul fronte dei servizi sociali e degli investimenti per le strade e la pubblica illuminazione siamo in grave difficoltà” dice Del Gaudio. “Per rientrare con i debiti abbiamo deciso di vendere degli immobili comunali da cui ci aspettiamo introiti per 6-7 milioni di euro (quasi sempre deserte le aste fino ad ora); inoltre sul fronte della riscossione tributi l’evasione dovrebbe essere diminuita”. Altro problema evidenziato è la mancanza di dirigenti: “su un pianta organica di 11 dirigenti ne abbiamo appena sei e io mi devo far carico di gestire personalmente alcuni settori” spiega il segretario generale del Comune Luigi Martino. Dei 134,6 milioni di euro di passivo accertato dai commissari inviati dal Ministero dell’Interno (oltre 86milioni di euro di debiti fuori bilancio), 103 milioni sono debiti ereditati dal settore del lavori pubblici, quasi due milioni per le parcelle degli avvocati, e ben 6,5 milioni di euro per contributi non pagati ai dipendenti. “Se non pagavamo rischiavamo la denuncia”, conclude Del Gaudio.

 

 

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