“Crediamo – afferma Pietro Di Sarno, coordinatore provinciale del partito di Vendola – sia arrivato il momento, per le donne e gli uomini della sinistra, di mettere da parte rancori e piccoli distinguo per unirsi nell’interesse comune dei cittadini di Terra di Lavoro. Non è più tempo di restare a parlarci addosso nelle stanze dei partiti.
E’ arrivato il momento di unire le nostre forze, per ricominciare una battaglia necessaria, tesa a restituire una vita vivibile e dignitosa alla gente che nella nostra provincia, da troppi anni, viene condannata a pagare l’incapacità, e spesso la malafede, della classe politica che ci governa”. La presa di posizione alla vigilia di un incontro fissato per oggi alla presenza anche dei leader regionali di Sel nella sede del gruppo alla Provincia. “L’amministrazione Zinzi – continua l’esponente Vendoliano – è una di quelle esperienze che rafforzano il partito dell’abolizione delle province. E’ inutile e dannosa. Un coacervo di incapacità amministrative tenute insieme da interessi particolari, che continuano a scaldare poltrone senza riuscire neanche ad immaginare una programmazione territoriale di prospettiva, di lungo respiro, che vada oltre il miope tirare a campare quotidiano, unica vera bussola dell’azione amministrativa. Dinanzi a tutto questo la sinistra diffusa casertana non può restare a guardare. La nostra provincia ha bisogno di un centro sinistra più forte, ed in esso di una sinistra coesa e con la schiena dritta, capace di tessere la trama di una opposizione più efficace e stringente, di mettere in moto idee e progetti, di parlare a un popolo che guarda alla politica ormai sempre di più con distacco e con disgusto. L’immobilismo della filiera istituzionale di centro destra, in cui Zinzi continua a rappresentare un’anomalia, posizionandosi con Cosentino a Caserta e contro di lui a Napoli, sta determinando una situazione drammatica per gran parte dei cittadini casertani.” “L’obbiettivo che ci poniamo – conclude Di Sarno – e che dà senso a questo nostro appello nell’imminenza delle ferie estive, é di gettare le basi per un progetto di ampio respiro, che a settembre dovrà coinvolgere ed includere i settori sani della politica e della società civile casertana, le tante competenze che non si sono ancora rassegnate alla fuga come unica ancora di salvezza, in un territorio che affonda, devastato da cave cementizie, discariche abusive, depositi di scorie nucleari, inquinamento delle falde acquifere e del mare, da una disoccupazione arrivata livelli insostenibili”.