Benevento: resa dei conti Ncd, la base vuole criteri chiari per candidature regionali

Vista l’ormai imminente scadenza elettorale per il rinnovo del Consiglio Regionale e considerato che ancora non si definiscono le candidature, chiediamo al responsabile organizzativo del Nuovo Centrodestra sannita Gianvito Bello un’urgente convocazione del coordinamento provinciale esteso alla base del partito, alla presenza anche dell’onorevole Nunzia De Girolamo e del coordinatore regionale di Ncd Gioacchino Alfano, sottosegretario al Ministero della Difesa”. E’ quanto dichiarano i presidenti di circolo Giuseppe Marsicano (Airola), Ignazio De Lucia, Giacomo Santarcangelo, Mario Bosco, Livio De Ianni (Benevento), Gennaro Paradiso (Bonea), Marco Pugliese (Ceppaloni), Gianni Norelli (Frasso Telesino), Luigi Massaro, Giuseppe Caruso, Antonio Di Fonzo (Limatola), Donato Polvere (Molinara), Nicola Gagliarde (Pago Veiano), Nicola De Ieso (San Giorgio La Molara), Giuseppe De Ianni (San Lorenzello), Beniamino Iannace (San Leucio del Sannio),Bruno D’Andrea (San Bartolomeo in Galdo), Pasquale Dario De Sisto (Airola), Gennaro Truocchio (Sant’Agata de’ Goti), Giuseppe Formichella (Solopaca) che hanno inoltrato il documento anche allo stesso coordinatore regionale campano del Nuovo Centrodestra. “In questa sede sarà necessario definire i criteri di individuazione dei candidati e ciò dovrà avvenire al più presto per poi passare alle questioni programmatiche per il nostro territorio. Le scelte sulla candidature dunque dovranno necessariamente essere frutto del dialogo con la base del partito, con amministratori e circoli, soprattutto in una fase come quella attuale di costituzione di un nuovo contenitore politico (Area Popolare) che vede anche altri soggetti politici avvicinarsi. Il Nuovo Centrodestra è nato con il motto senza base non c’è altezza, come un partito di territorio che a Benevento ha visto nascere in tutta la Provincia oltre 140 circoli. Decisioni così importanti perciò devono essere frutto di un coinvolgimento reale e non di riunioni di caminetto, nelle sedi politiche opportune e non intorno al tavolo di un ristorante”.