Il Pd di Orta di Atella non prenderà parte alle prossime elezioni comunali in programma il 31 maggio. E’ questa la posizione, condivisa da tutto il gruppo dirigente e dai consiglieri uscenti, scaturita dopo l’invio della commissione d’accesso per presunte infiltrazioni camorristiche nell’amministrazione e a seguito dell’arresto, scattato lo scoro 25 marzo, dell’ex sindaco Angelo Brancaccio, attualmente ai domiciliari a Fondi. I dem ortesi, che in un primo momento erano spaccati sulle scelte tattiche e strategiche in vista dell’appuntamento con le urne, alla fine hanno trovato un punto di intesa sulla necessità di dare un segnale politico forte. “Non ci troviamo in una situazione normale, come la maggioranza uscente vorrebbe far credere, quindi non possiamo far finta di nulla, è doveroso in un contesto politico-amministrativo straordinario assumere decisioni drastiche e dirompenti”, questa in estrema sintesi la motivazione alla base della clamorosa scelta dei Democrat di Orta di Atella. A ciò si aggiunge la possibilità, fanno sapere gli esponenti del Pd, che al termine del lavoro istruttorio la commissione d’accesso possa riscontrare elementi concreti di condizionamento della camorra sull’azione dell’amministrazione, con la conseguente richiesta alla Prefettura al Ministero dell’Interno di commissariamento straordinario dell’Ente. Di fronte a una prospettiva di questo genere, a detta dei dem ortesi, sarebbe impensabile partecipare a una competizione elettorale per il rinnovo di un consiglio comunale che potrebbe essere sciolto nel giro di pochi giorni dopo l’insediamento. Da qui la decisione eclatante di tirarsi fuori dalla mischia.

Mario De Michele

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