Si e’ celebrato ieri, nell’atrio della Stazione Centrale di Napoli, il ventisettesimo anniversario della strage sul rapido 904, avvenuta il 23 dicembre 1984. Proprio dal binario 11 della stazione di Piazza Garibaldi parti’ il treno diretto a Milano che fu colpito da una violenta esplosione che causo’ 17 morti, nei pressi di San Benedetto Val di Sambro, in provincia di Bologna.
Presenti alla cerimonia autorita’ civili e militari, tra le quali il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, l’assessore alle Autonomie locali della Regione Campania Pasquale Sommese, il questore di Napoli Luigi Merolla e l’Associazione familiari delle vittime della strage sul rapido 904. Dal palco sono stati letti i messaggi del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che lo ha definito “uno degli attentati piu’ efferati della storia repubblicana”, del presidente del Senato Renato Schifani (“uno dei momenti piu’ bui del nostro paese”) e del presidente della Camera Gianfranco Fini, che ha rivolto alle vittime e ai familiari “il pensiero commosso e solidale mio personale e di tutti i deputati”.”E’ molto importante essere qui – ha detto de Magistris – perche’ la memoria nel nostro paese e’ fondamentale. E’ stata una delle stragi piu’ odiose della storia democratica del nostro paese. La strategia delle bombe oggi e’ stata accantonata, ma la strategia della tensione e l’inquinamento della democrazia da parte delle criminalita’ organizzate che vanno a braccetto con i poteri occulti c’e’ tutta, ancora oggi”. “Prima si insanguinava la democrazia con le bombe – ha aggiunto de Magistris – oggi la si vuole insanguinare con la carta da bollo e con il volto delle stesse istituzioni. E’ una battaglia che dobbiamo vincere tutti insieme, il paese, la societa’ civile, la parte buona della politica e delle istituzioni, ed e’ una battaglia che si vincera’ perche’ la vigilanza democratica e’ cresciuta nel paese e moltissimo tra i giovani”.