Dragoni- Marco Cerreto, candidato del partito di “Fratelli d’Italia” in sostegno del presidente uscente Caldoro, ha compiuto una serie di incontri nell’area matesina e nell’Alto Casertano , accompagnato da dirigenti come Anndrea Boggia ed Antimo Nocera,per spiegare le ragioni della candidatura volta al recupero dello spazio di destra ed alla valorizzazione delle eccellenze territoriali specie in campo agro-alimentare di cui è profondo conoscitore.Prima a Gioia Sannitica per dare forza al gruppo di giovani nella raccolta di firme sulla “legittima difesa” di fronte ai rischi dell’immigrazione clandestina e poi tappa a Dragoni per parlare delle problematiche agricole .”la nostra scelta- è scritto nel manifesto che ha lanciato la candidatura del giovane avvocato- di scendere in campo in questa competizione nasce dalla voglia di fare un grande appello, a tutti coloro che fino ad oggi non credevano piu’ nella possibilità di rifare una grande destra, nella necessità di una casa comune dei valori che ci teneva insieme,per sostenere un modello di sviluppo per questa terra difficile e martoriata,abbiamo fatto la dovuta autocritica, nessuno viene da Marte, ma abbiamo ancora la speranza che una nuova grande destra sia possibile, aperta, partecipativa,libera,meritocratica,innovativa. Siamo convinti – si prosegue- della necessità di una grande destra, perché senza di essa si smarrisce l’interesse nazionale, senza una destra forte si perde il senso dell’ unità nazionale, senza una destra si dissipano i valori non negoziabili, senza una destra la questione del mezzogiorno non è più questione nazionale, senza la destra non si può combattere l‘ immigrazione incontrollata, senza una destra nessuno affronterà i drammi sociali della nostra terra, senza una destra non ci sarà più identità.Questo il bagaglio politico che noi e solo noi possiamo portare in questa campagna elettorale, convinti di potervi guardare dritto negli occhi, con l’orgoglio di chi sa di fare un grande atto d’amore per le idee in cui crede ed ha sempre creduto, con la speranza di ritrovarci in tanti in quella grande casa comune dei valori che fu dei padri e che abbiamo il dovere di ricostruire”.

Michele Martuscelli

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