Molecole complesse, come quelle degli idrocarburi, sarebbero presenti su Plutone e potrebbero essere correlate ai cambiamenti osservati sulla superficie del pianeta nano. Lo rivela uno studio condotto negli Stati Uniti dall’Istituto di Ricerca Southwest e dall’Universita’ del Nebraska Wesleyan, grazie alle immagini ottenute dal telescopio spaziale Hubble.
Lo spettrografo Cosmic Origins, a bordo del telescopio Nasa, ha mostrato un forte assorbimento nella regione dell’ultravioletto: fenomeno questo che, come spiegano i ricercatori nell’articolo pubblicato sull’Astronomical Journal, dimostrerebbe la presenza di molecole complesse. ”Si tratta di una scoperta emozionante” ha spiegato Alan Stern, uno dei responsabili dello studio dell’Istituto di Ricerca Southwest, ”perche’ gli idrocarburi complessi e le altre molecole presenti sulla superficie di Plutone evidenziate dal caratteristico assorbimento ultravioletto dello spettro, sarebbero responsabili, tra le altre cose, del color rubini di Plutone”. Le nuove osservazioni hanno inoltre scoperto prove di cambiamenti nello spettro del pianeta nano rispetto alle misure fatte dallo stesso Hubble nel 1990. Le variazioni potrebbero essere correlate a un cambiamento della sua superficie oppure a un forte aumento della pressione atmosferica in questi ultimi anni. Vista la grande distanza (39 volte la distanza tra Terra e Sole) e le dimensioni molto ridotte, analisi piu’ approfondite saranno possibili solo nel 2015 quando Plutone sara’ avvicinato dalla sonda New Orizons, lanciata dalla Nasa nel 2006 per studiare i satelliti del pianeta nano e altri piccoli oggetti della fascia di Kuiper, la ”culla” degli asteroidi che si trova ai confini del Sistema Solare.