In un Duomo di Caserta gremito il vescovo di Caserta D’Alise ha celebrato la messa in suffragio di Mario Diana, imprenditore che trent’anni fa fu ucciso dal clan dei casalesi perché disse no all’ingerenza criminale nella sua azienda. Il vescovo D’Alise, nel corso della omelia, lo ha paragonato ad i martiri della chiesa cattolica “un uomo libero che si è ribellato alla violenza criminale pagando con la vita”. Il vescovo ha anche sottolineato l’importanza degli imprenditori che oggi sfidano la crisi dando lavoro. “Spesso – ha detto – agli imprenditori si guarda con diffidenza perciò bisogna guardare con fiducia ai valori cristiani che devono affermarsi anche nel fare impresa”. Antonio Diana, uno dei figli che ha dato seguito al sogno imprenditoriale del padre creando una holding che oggi è una eccellenza in Italia, ha ricordato come con i fratelli, nonostante il grande dolore, ha deciso di restare per dare un contributo al territorio. Le commemorazioni proseguiranno il prossimo 16 luglio con un reading delle Confessioni di Sant’Agostino effettuato da Alessandro Preziosi a San Leucio.