E’ il giorno dell’ultimo saluto a don Verze’, il sacerdote fondatore del San Raffaele morto a Milano sabato a 91 anni. Sudi lui, a detta del cantante Al Bano, sono state scritte “delle cose veramente vergognose e che non si meritava”, e per questo, Al Bano si augura “un po’ di pace per quest’uomo che se lo merita”.

Dopo essere stato nella camera ardente del fondatore del San Raffaele, Al Bano ha spiegato che aveva scritto un discorso che però non si è sentito di leggere perché “l’emozione, talvolta, frega anche gli artisti”. “Preferisco ricordarlo anche con il canto – ha proseguito – attraverso tutte le cose che ha fatto e ne ha fatte veramente tante. E’ un uomo che va oltre le parole”. “Ho letto delle cose veramente vergognose – ha osservato -, non se le meritava”. Lo stress può aver contribuito alla sua morte? è stato chiesto ad Al Bano. “L’ età c’era – ha risposto il cantante – si è detto che lo hanno aiutato a morire, nel senso che tutti questi eventi non hanno facilitato il suo rimanere in vita”.

Don Verzé, ha aggiunto Albano, “parlerà sempre, vivrà sempre, grazie alle cose che ha fatto”. “Lo dico perché l’ho conosciuto bene, ho conosciuto la sua umanità, la sua determinazione nei suoi progetti – ha aggiunto – quale uomo a 90 anni fa ancora progetti per gli altri?”. “Quella famosa cupola sapete che cos’é? – ha detto Al Bano indicando l’ormai famosa cupola del San Raffale – un unione tra lui e il Divino. Lui mi disse ‘voglio morire lassu”, vicino al suo angelo Raffaele. Nessuno ha parlato di cosa c’é sotto quella cupola: una bella università, una bella fucina di cervelli di cui l’Italia ha bisogno”.

Al Bano ha concluso dicendo che, per don Verzé, “i soldi erano l’ultimo pensiero. Era un uomo senza una lira”. Un applauso ha salutato l’uscita del feretro dalla camera ardente allestita al San Raffaele. Il corteo funebre è partito alla volta di Illasi (Verona), dove nacque don Verze’ e dove nel pomeriggio si terranno i funerali. Tra i primi ad arrivare alla camera ardente, il cantante Al Bano. Al Bano, il quale è apparso visibilmente commosso e si è limitato a dire “era un grande amico”. Nella camera ardente anche l’ex sindaco di Venezia, Massimo Cacciari, che insegna all’università Vita e Salute del San Raffaele stesso, e il comico Renato Pozzetto, amico del sacerdote. Numerosi anche i medici e gli infermieri che hanno voluto rendere omaggio mentre nella camera ardente vengono letti messaggi per ricordarlo.

“E’ stato un uomo eccezionale, vedete tutto quello che ha fatto”, ha detto Vittorio Malacalza, che fa parte della cordata con lo Ior per acquisire il controllo dell’ospedale San Raffaele, che attraversa una grave crisi finanziaria. Rilancerete l’offerta di Giuseppe Rotelli? “Stiamo ancora valutando”, ha risposto Malacalza riguardo l’offerta di oltre 305 milioni lanciata dall’imprenditore. Siete pronti a raccogliere l’eredità di Don Verzé? “Forse – ha detto – non ne saremo degni”. “Il San Raffaele continuerà la sua opera perché la sua fiamma è salda e viva”, ha invece detto Giuseppe Profiti, vicepresidente della fondazione San Raffaele del Monte Tabor, intervenendo nella camera ardente allestita per il sacerdote all’interno della basilica del San Raffaele.

 

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