Da uno dei grandi della canzone d’autore, come Edoardo Bennato, al paladino dei diritti civili Bob Geldof, dalla musica classica con il violino di Uto Ughi al jazz di Pietro Condorelli passando per l’arte pittorica contemporanea e la cinematografia. E’ un cartellone completo quello della sedicesima edizione del “Leuciana Festival”, kermesse che si terrà a Caserta al complesso borbonico del Belvedere di San Leucio, patrimonio dell’Unesco, dal 30 agosto al 5 settembre; l’evento, che sarà diretto dall’artista napoletano Enzo Avitabile, è stato presentato questa mattina al Comune di Caserta. “Questo festival è per tutti”, dice Avitabile che parla di “massificazione felice”, perché la musica proprio come il Belvedere, “luogo sacro dal punto di vista storico”, “non sono patrimonio di un elite”. A presiedere la conferenza stampa i due vice-prefetti Gaetano Cupello e Vittoria Ciaramella, componenti della Commissione che guida il Comune dopo la caduta dell’amministrazione dell’ex sindaco Pio Del Gaudio, arrestato e poi scarcerato nell’ambito di un’inchiesta della Dda di Napoli. Assente il capo della triande, il prefetto Maria Grazia Niccolò, la quale poche settimane fa ha approvato il progetto esecutivo relativo alla kermesse ottenendo i finanziamenti dalla Regione Campania; si tratta di 300 mila euro di cui 250 mila di fondi europei prelevati nell’ambito dei cosiddetti “Pac” (Programmi di azione e coesione, ndr). “Abbiamo deciso, nonostante il Commissariamento, di far diventare realtà il Leuciana, il cui progetto è stato ereditato dalla giunta del Gaudio, perché Caserta deve scommettere sulla cultura per rilanciarsi” ha detto Cupello. Debutto domenica 30 con Edoardo Bennato, poi martedì primo settembre sarà la volta di Bob Geldof, un’esclusiva per l’Italia nel trentennale del Live Aid; nel programma anche la mostra “Il Collasso dell’utopia” curata da Enzo Battarra con le opere sulle cave di Crescenzo Del Vecchio Berlingieri; prima dei concerti verranno proiettati i film etnografici nell’ambito della rassegna “L’Altro sguardo” curata da Augusto Ferraiuolo.

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