“Solo con l’intervento penale, certi quartieri non vengono bonificati. Prendiamo le madri di questi ragazzi che si atteggiano a boss o a camorristi: loro, le mamme, devono sapere che chi delinque ha come sbocco il cimitero o la prigione”. Lo dice in un’intervista in prima pagina sul Mattino il capo della Procura di Napoli, Giovanni Colangelo. “Il quadro è chiaro: abbiamo arrestato i padri, i nonni, gli zii, per cui si registra un pericoloso abbassamento dell’età criminale. Restano in circolazione i più giovani, che approfittano dei vuoti ed entrano nel sistema criminale. Sono sfrontati e impuniti, sono oggettivamente pericolosi”, sottolinea. Il procuratore invita a “un’assunzione di responsabilità da parte di tutti”. Oltre all’appello alle madri dei ‘baby-killer’, “prendiamo anche le zone in cui vengono commessi questi omicidi, parlo della Sanità o di Forcella, spaccati cittadini pieni di storia e di monumenti che andrebbero valorizzati dalle istituzioni e salvaguardati dai residenti”. Colangelo spiega che si limita “a far rispettare le regole” ma pensa che “sia necessario intervenire sui tempi del processo penale e sull’effettività della pena: due punti che possono segnare la svolta quando si tratta di intervenire contro camorra e violenza”.

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