“Il mio Genny stava solo realizzando i suoi sogni. Non c’entra nulla con la camorra, lui era un angelo. É capitato a lui ma sarebbe potuto succedere a qualcun altro. Perché quelle sparatorie sono cose gravissime ma per noi, in quel quartiere come in altri quartieri di Napoli abbandonati dallo Stato, sono cose normali”. Lo dice più volte, in conferenza stampa, Antonio Cesarano, il papà del 17enne ucciso sabato scorso a Napoli. “Io sono stato uno scugnizzo, io sono nato e cresciuto in quel quartiere – ribadisce – me ne sarei accorto se mio figlio si fosse messo in un brutto giro, se avesse frequentato cattive persone. E invece no, lui con la camorra non c’entrava nulla. Amava lo sport, il calcio, la cucina. E quella notte voleva solo divertirsi con i suoi amici, solo quello”.