In Italia sono circa 42.000 i pazienti diagnosticati (con 16.500 nuovi casi l’anno) ed oltre 6.000 le persone che ogni anno muoiono a causa del linfoma e della leucemia linfatica cronica, i tumori ematologici più frequenti. Lo ricorda la Lymphoma Coalition, che domani celebra in tutto il mondo la giornata dedicata a questa malattia.
“Ritardi ed errori nelle diagnosi, oltre ad inadeguati accessi alle cure, rappresentano esperienze comuni a molti pazienti di linfoma e leucemia linfatica cronica in Europa e nel mondo afferma Charlotte Roffiaen, Direttrice della Lymphoma Coalition Europe (LCE) . La Lymphoma Coalition vuole contribuire alla risoluzione di questi problemi insieme alle 65 organizzazioni di pazienti che ne fanno parte”. In Europa solo l’11% dei pazienti di linfoma ottiene una diagnosi corretta sulla base dei primi sintomi, mentre nel 46% dei casi si registrano prescrizioni e diagnosi errate (il 54% in Italia). Nel nostro paese inoltre il 60% dei pazienti di linfoma trova ostacoli al trattamento, con tempi di attesa a volte molto lunghi e pochi servizi per migliorare la qualità della vita dei malati. Anche l’accesso ai farmaci, sottolinea l’associazione, è limitato in Italia. In Gran Bretagna sono 75 le terapie coperte dal servizio sanitario nazionale, mentre l’Italia è a metà classifica con 46 terapie rimborsate, rispetto alle 60 della Spagna, 53 dell’Olanda e 52 della Germania.