Nessun pentimento nell’aver votato la fiducia al governo guidato da Mario Monti anche se non sottoscrive tutto quello che l’esecutivo ha fatto finora. Pier Luigi Bersani, ospite di Sky Tg24, non risparmia critiche anche se non ha dubbi nel promuovere il Professore: ”C’e’ molto da fare” e’ la premessa del leader Democratico che pero’ invita a ricordare in che condizioni era l’Italia prima dell’esecutivo tecnico: ”Eravamo sul precipizio, ci siamo fermati in tempo”.

Al di la’ del giudizio sul governo pero’ il segretario del Pd non si sottrae a dire la sua sui temi che tengono banco nel dibattito politico. Punta il dito contro le parole di Beppe Grillo su Equitalia: ”Non ci saranno mai giustificazioni per chi usa la violenza” ed invita a non strumentalizzare la questione dei tagli ai costi della politica: ”Modifichiamo il sistema – ammette Bersani – ma non pubblichiamo titoli che non rendono giustizia alla condizione reale dei parlamentari italiani, che hanno accumulato privilegi, ma non cosi’ disastrosamente differenti” rispetto a quelli dei loro omologhi europei. Ma e’ sulle prossime mosse dell’esecutivo che il segretario del Pd concentra il cuore del suo intervento. In una lettera apparsa sul quotidiano la Repubblica Bersani fissa tre punti attorno a cui la politica deve far ruotare l’agenda di gennaio. Il primo obiettivo e’ il ”dialogo sociale”. Il leader democratico nella missiva si rivolge direttamente al governo. ”L’esecutivo – scrive – trovera’ la sua forza in un rapporto stabile, permanente e ordinato con i gruppi parlamentari; un rapporto da allestire anche nella fase ascendente delle decisioni”. Un dialogo, che a detta del leader del Pd, l’esecutivo deve mantenere anche con le parti sociali. A tenere banco e’ infatti la tensione tra Cgil e governo sulla concertazione, con l’esecutivo determinato a discutere la riforma del mercato del lavoro in una serie di incontri separati. Un metodo duramente contestato da Susanna Camusso segretario della Cgil. ”Spero proprio che la questione del metodo non impedisca di affrontare la sostanza della questione” e’ l’auspicio del leader democratico favorevole ad un tavolo unico tra governo e parti sociali sul modello dell’accordo interconfederale firmato il 28 giugno dello scorso anno. ”Voglio credere che nessuno voglia rompere il punto di coesione e di equilibrio raggiunto. Credo che l’approccio debba essere quello di seguire le cose piu’ semplici e immediate” e’ il ragionamento di Bersani.

 

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