”So benissimo che e’ necessario evitare una pressione fiscale eccessiva e gli accertamenti devono essere rispettosi dei diritti individuali. Su questo come ministro dell’Economia vigilo e vigilero”’, ma ”e’ inammissibile che i lavoratori subiscano sacrifici, mentre una parte importante di ricchezza fugge alla tassazione, accrescendo cosi’ la pressione tributaria su chi non puo’ sottrarsi al fisco”.
Mario Monti scende in campo in prima persona sui controlli a sorpresa per scovare gli evasori. E lo fa questa mattina, in occasione del suo intervento per il 215esimo anniversario della nascita del Tricolore, a Reggio Emilia. Il premier mette freno alle polemiche di questi giorni sollevate soprattutto da Lega e Pdl e critica senza fare nomi uno degli ‘slogan’ piu’ usati da Silvio Berlusconi: ”Non mi ha mai persuaso l’espressione ‘mettere le mani nelle tasche degli italiani’, anche perche’ e’ incompleta: sono alcuni italiani evasori a mettere le mani nelle tasche dei contribuenti onesti. Loro sono gli italiani che evadono e quei privilegi e rendite sono un inciampo al gioco della concorrenza e del mercato”. Il Pd plaude alle parole del Professore: ”La lotta all’evasione e’ un clou per dare il segno dell’equita”. Sulla stessa linea il Terzo Polo: ”La lotta all’evasione resta una priorita’, incomprensibile chi condanna i controlli”. Il Pdl non ci sta: ”No a metodi illiberali”. L’Idv rilancia: ”Bisogna tassare i capitali scudati”. Dopo l’incontro di ieri all’Eliseo con Nicolas Sarkozy, Monti torna anche parlare degli sforzi che l’Europa deve compiere per superare la crisi, rivolgendosi soprattutto a Berlino: ”Nessun Paese europeo e’ talmente forte da pensare di andare avanti da solo ad affrontare l’economia globale”. Poi si sofferma sulle nuove liberalizzazioni, ribadendo la volonta’ del governo di andare avanti in modo incisivo: ”Faremo saltare i colli di bottiglia”. E anche il Capo dello Stato Giorgio Napolitano ammonisce: servono ”rigore ed equita”’ per far fronte ai ”gravosi impegni” con cui l’Italia si trova a fare i conti. C’e’ spazio anche per una contestazione gia’ annunciata nei giorni scorsi, quella della Lega, a cui si aggiunge la protesta di alcuni militanti di Rifondazione comunista. Dal presidio del Prc fuori dal Teatro Valli, infatti, sale il coro di ‘Bella ciao’ mentre l’ex segretario del Pdci, Donato Vena, espone una boccetta con le ”lacrime” del ministro del Welfare Elsa Fornero. Piu’ duro il Carroccio che oltre agli slogan di repertorio ”secessione”, ”elezioni” e ”Padania libera”, ‘manda’ qualche ”vaffa” all’indirizzo del capo del governo. Non e’ passato inosservato l’abbraccio tra il premier e l’ex presidente della Commissione Ue e capo del governo Romano Prodi. L’affondo del premier contro i nemici del fisco, dunque, e’ piaciuto a Pierluigi Bersani, unico leader politico presente a Reggio Emilia, che invoca altre misure: ”Sono importanti queste iniziative della Gdf e dell’Agenzia delle entrate. E’ importante mettere a sistema un insieme di banche dati che consenta un incrocio utile a debellare come metodo l’evasione. Non mi interessa il singolo evasore, ma il meccanismo dell’evasione. Credo che ci possano essere altre misure. Abbiamo alcune proposte e mi aspetto che in questi confronti con le parti sociali il tema emerga e dia luogo a qualche ulteriore iniziativa”. Vannino Chiti, vicepresidente del Senato ed esponente democrat, non ha dubbi: ”Da destra vedo dichiarazioni che ci lasciano esterrefatti”. Anche il Terzo Polo si schiera con Monti. Per Fli si esprime Italo Bocchino: ”Contro chi evade bisogna essere senza pieta’.La scelta di alcuni politici di criticare i controlli del fisco e’ sconvolgente”. Secondo l’Udc, ”coloro che in modo piu’ o meno velato continuano ad attaccare l’Agenzia delle Entrate e il suo direttore Attilio Befera difendono di fatto gli evasori fiscali indebolendo cosi’ il sistema di contrasto a una piaga del nostro Paese”. ”La lotta all’evasione -scrivono in una nota Gian Luca Galletti e il presidente dei senatori Udc Gianpiero D’Alia- e’ una priorita’ assoluta perche’ con essa si fa pagare meno a chi oggi paga gia’ tutto”. L’Idv invoca la reintroduzione del reato di falso in bilancio e denuncia con il suo leader Antonio Di Pietro:”E’ grave che in queste ore esponenti politici di Lega e Pdl facciano a gara per denigrare e attaccare i controlli del fisco”. Il Pdl non arretra e torna a contestare i metodi ”illiberali” del governo dopo il blitz antievasione di Cortina. Denuncia Maurizio Lupi, vicepresidente della Camera: ”Cosi’ si arriva allo stato di polizia fiscale”. Daniele Capezzone, portavoce del partito, avverte: ”La lotta illiberale all’evasione e’ quella fatta con sequestri, ipoteche, pignoramenti, blocco dei conti correnti. In questo contesto si situa la discussione sui poteri, a mio parere eccessivi e poco liberali, di Equitalia”. L’ex ministro Ignazio La Russa non ha dubbi: con il blitz a Cortina ”hanno deciso di fare show”. Sulla stessa linea la Lega che, per bocca di Angelo Alessandri, segretario nazionale Nord Emilia, attacca cosi’ il leader del Pd: ”Bersani e’ l’utile idiota del potere finanziario che strozza i cittadini del Nord, infatti invece di prendersi la responsabilita’ di provare a vincere le elezioni, ha scelto di stangare i pensionati, i lavoratori e le partite Iva, assieme al suo nuovo alleato Berlusconi”. A Reggio Emilia c’era anche Prodi. L’ex premier elogia l’intervento di Monti: ”Ha rappresentanto un fortissimo senso dell’unita’ e della solidarieta’, quella vera, soprattutto con quella lunga parentesi che ha fatto sull’evasione fiscale. Questo paese o trova una unita’ etica oppure e’ perduto”. Torna a farsi sentire, dunque, Napolitano che ribadisce la sua ricetta per superare l’attuale bufera economico-finanziaria: ”In questa tensione verso una maggiore e piu’ matura coesione sociale vanno anche oggi rintracciate le energie positive che possono consentire di affrontare le difficolta’ della situazione presente, assolvendo ai gravosi impegni che sono di fronte al nostro paese con rigore ed equita”’. Il capo dello Stato, poi, rende omaggio al tricolore, nel messaggio inviato a Reggio Emilia per le celebrazioni dell’anniversario: ”Gli eventi organizzati in tutta la penisola per questa ricorrenza, grazie ad una grande mobilitazione popolare, segno di un ritrovato orgoglio nazionale, hanno avuto come riferimento piu’ immediato e percepibile la bandiera, che i Costituenti non a caso scelsero come vessillo della repubblica, simbolo dell’Italia una e indivisibile e dei valori e principi di democrazia, solidarieta’ e promozione delle autonomie compiutamente e definitivamente sanciti nella nostra Carta costituzionale”. Gli fa eco Monti: ”Quanti tricolori appesi alle finestre! Che cosa ci hanno detto? In primo luogo il gesto di appendere la bandiera ci invita ad essere sempre all’altezza del tricolore. Ha reso attiva la scelta dei padri costituenti di iscriverlo a principio costitutivo nell’articolo 12, principio e non simbolo”. Il premier assicura: ”Un anno fa in questa sala il presidente della Repubblica rivolse a tutti noi italiani un appello affinche’ non venisse perduta l’occasione del 150/mo anniversario dell’Unita’ d’Italia, un pressante invito soprattutto alle istituzioni. Questo appello e’ stato accolto da tutti con entusiasmo inatteso. Come spesso l’Italia sa fare”.